Scorte europee di gas a livelli record a causa del clima mite invernale. Scattano intanto le prese di beneficio dopo il recupero superiore al 30%
I prezzi del gas naturale, quotato in dollari al Nymex, hanno effettuato quest’oggi un arretramento che si è spinto fino a quota 1.845. L’ultimo picco di rilievo raggiunto da questo mercato risale ad appena due giorni, fa martedì 5 marzo, ed è stato registrato a 2.009 al culmine di una fase di recupero che si era sviluppata nell’arco di 11 sedute, e che aveva condotto ad un recupero complessivo del +32.00%.
Il grafico a candele mensili evidenzia a colpo d’occhio il contesto tecnico nel quale si sta sviluppando l’arretramento. Lo scenario è infatti dominato dalla presenza di un’area di resistenza a 5-10 giornate che si estende fra 2.037/2.168, ossia, rispettivamente, il minimo di gennaio ed il picco di febbraio di quest’anno. Solo una volta oltrepassata tale area sarà possibile tornare a fissare obiettivi rialzisti di tendenza.Quando sono le 19:15 di giovedì 7 marzo, il contratto Future Natural Gas con consegna a 04/24 viene scambiato a 1.846 dollari, in calo del -4.30% dalla chiusura di ieri.
L’Europa è sulla buona strada per concludere l’inverno con un volume record di gas in stoccaggio. Al netto dell’inflazione, i prezzi dei futures sono tornati ormai ai livelli pre-crisi. Il quadro delle forniture si è trasformato rispetto a due anni fa, quando gli operatori e i responsabili politici erano preoccupati per la possibile carenza di gas in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Gli impianti di stoccaggio nell’Unione Europea e nel Regno Unito il giorno 5 marzo risultavano pieni al 62%, rispetto a una media del 41% alla stessa data tra il 2011 e il 2020.
L’inverno 2023/24 è stato per lo più caratterizzato dall’ingresso di aria calda e umida nell’Europa nord-occidentale, che ha prodotto un aumento delle temperature e della velocità del vento rispetto alla media. A sua volta, questo ha concorso sia a ridurre la domanda di riscaldamento che ad incrementare la generazione di elettricità tramite eolico, creando un doppio taglio al consumo di gas.
Finora, quest’inverno, la domanda di riscaldamento è stata del 14% inferiore alla media a lungo termine a Londra e del 25% inferiore alla media a Francoforte in Germania. Le scorte sono sulla buona strada per concludere l’inverno intorno ai 664 TWh, stabilendo un record e superando i precedenti massimi di 629 TWh che erano stati stabiliti alla fine dell’inverno 2022/23 e di 609 TWh alla fine dell’inverno 2019/20.
Il grafico a barre da 30 minuti evidenzia l’attuale disposizione delle resistenze, ossia dei livelli che mantengono attivo lo scenario ribassista riferibile alle prossime 1-2 giornate.
Le resistenze, da una prospettiva tecnica, sono i punti ove si suppone siano concentrati i venditori e costituiscono quindi punti di probabile ripartenza del ribasso, da sfruttare in caso di recuperi. La prima si trova a 1.894 e la principale a 1.951/959. Le aspettative sono di discesa fino a 1.771, obiettivo virtualmente raggiungibile entro la sessione di venerdì 8 marzo, passando per un primo target intermedio a 1.796.
Il segnale tecnico è short solo su riavvicinamenti alla prima resistenza, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 1.887. Lo scenario descritto verrebbe annullato solo dall’eventuale rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 1.959.
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