Robusto scrollone ribassista per le crypto, coinvolto anche Ripple
Il quadro tecnico di Ripple (XRP) ha subito uno scrollone durante la sessione di martedì scorso 13 settembre, durante la quale le quotazioni della crypto hanno perso oltre l’8% in accelerazione ribassista contro il dollaro americano (USD).
Si tratta di un affondo maturato dopo i tre giorni di “preparazione” intercorsi fra il 10 ed il 12 scorsi, durante i quali i prezzi si erano limitati ad oscillare fra ripetuti cambi di tendenza nel range relativamente stretto posto fra 0.3617 e 0.3482.
Il dato tecnico essenziale è che in zona 0.3540/0.3570 era posta una resistenza molto interessante, che era stata segnalata da questa sede con l’analisi del 10/09.
Sostanzialmente i prezzi hanno orbitato per tre giorni attorno alla resistenza stessa, riuscendo nell’occasione a spingersi anche fino a 0.3617, ma non sono mai riusciti ad innescare l’accelerazione rialzista che attendevamo al superamento del livello tecnico.
I venditori sono infatti puntualmente intervenuti ogni qualvolta Ripple riusciva a mettere la testa sopra alla linea degli 0.3600, ed hanno ripreso ulteriormente forza in concomitanza con l’uscita dei dati sull’inflazione attesi per ieri pomeriggio dagli USA.
I dati hanno tagliato le gambe dei mercati azionari che, flettendo, hanno travolto anche il mercato delle valute digitali nel suo complesso. Non è infatti più una novità che le crypto tendano a muoversi assecondando i movimenti dell’indice Nasdaq, come farebbe un qualunque altro asset tecnologico.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo visualizzare nel dettaglio l’azione dei prezzi negli ultimi giorni, e localizzare la posizione delle nuove resistenze aggiornate, quota 0.3375/3400 e quota 0.3524/3535.
Le resistenze corrispondono ai livelli di prezzo ove si stanno concentrando in questa fase i venditori, e costituiranno quindi altrettanti potenziali punti di ripiegamento in caso di nuovi recuperi, particolarmente fra stanotte e domani (giovedì 15). Ci aspettiamo un aumento della pressione ribassista finalizzata a spingere il mercato fino a 0.3250/0.3255 (primo obiettivo) e 0.3120 (obiettivo principale).
Considerata l’attuale distanza dei prezzi dalla resistenza principale, è preferibile intervenire con posizioni short solo su eventuali test almeno di area 0.3375/3400, di modo che il teorico stop non risulti sproporzionatamente ampio rispetto al teorico guadagno.
Lo scenario verrebbe annullato e rivisto in caso di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 0.3535.
Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.