Previsioni Prezzo Petrolio nel 2024: Prospettive e Analisi Preliminari

Il prezzo del petrolio greggio WTI ha vissuto un anno ricco di sorprese per analisti e investitori, con più picchi di massimi relativi sopra i 90 dollari al barile. In chiusura annuale, il prezzo si appresta però a cedere terreno, con un possibile mantenimento delle quotazioni sotto gli 80 dollari. Al momento della scrittura, il calo anno su anno è del -5% circa e potrebbe rimanere tale fino all’ultima sessione di scambi annuale.

Per il 2024, le prospettive tecniche si fanno sempre più interessanti dopo la notizia dell’Angola che abbandonerà l’OPEC+, potendo creare un precedente importante per gli altri Paesi produttori africani. Un inizio del 2024 nell’orbita degli 80 dollari al barile, in tal senso, non dovrebbe stupire i nostri lettori.

L’andamento del petrolio greggio WTI nell’anno che volge al termine

Concentrando l’analisi di questo articolo sul petrolio greggio WTI, quest’anno il prezzo del petrolio greggio texano si è mantenuto sotto gli 80 dollari al barile per il primo trimestre, testando i suoi minimi relativi poco sopra i 65 dollari.

Solo a partire da aprile, il prezzo ha tentato il superamento della resistenza a 80 dollari, per poi arretrare più volte e ritestare i già citati minimi relativi. Il periodo più spiccatamente rialzista per il petrolio greggio è stato quello intercorso tra inizio Agosto e la seconda metà di Ottobre, prima di un ritracciamento che ha riportato il prezzo ampiamente sotto gli 80 dollari al barile.

L’anno si concluderà verosimilmente sotto quest’ultimo valore, ma la ripresa del target di 80$ pare solo questione di tempo, e già a inizio 2024 potremmo assistere a un nuovo rally rialzista.

Previsioni sul prezzo del petrolio greggio WTI per il 2024

Per il prezzo del petrolio greggio WTI, l’andamento tecnico vede un possibile rialzo già a inizio anno, con l’obiettivo di recuperare gli 80 dollari al barile. Il target tecnico successivo, al rialzo, si trova a 85 dollari al barile, prima delle resistenze di 88 e 90 dollari.

Rialzi più ampi, verso i 100 dollari, potranno momentaneamente attirare l’attenzione del mercato. Ritengo però che (almeno per la prima parte dell’anno), il trend rialzista possa mantenersi più contenuto.

A trainare la crescita dovrà essere l’incremento della domanda asiatica, soprattutto proveniente dalla Cina, dopo un’ipotesi di solo modesta crescita da parte dell’EIA statunitense a causa dell’incremento di produzione statunitense, che chiaramente pesa sul lato dell’offerta.

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