Il prezzo del petrolio greggio WTI si appresta a rientrare in fascia laterale, mentre il gas naturale passa di mano già sopra 3,350 dollari e verso il target successivo di 3,40 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è avvicinato al limite inferiore della fascia laterale, attestandosi poco al di sotto dei 62 dollari al barile. Il gas naturale, invece, ha proseguito la sua fase di recupero, consolidandosi sopra quota 3,350 dollari. L’obiettivo tecnico più immediato sembra ora orientato verso i 3,40 dollari.
Per entrambe le commodity, lo scenario tecnico si conferma moderatamente rialzista, seppur caratterizzato da una certa fragilità nelle estensioni e nella capacità di consolidamento. Le principali resistenze continuano a mostrarsi particolarmente robuste, mentre la pressione ribassista rimane attiva e non dà segnali di attenuazione.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 61,95 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,372 dollari.
Per il petrolio greggio WTI, un effettivo scenario di ripresa tecnica non può prescindere da un ritorno stabile al di sopra della resistenza attuale posta a 62 dollari al barile. Solo in presenza di una chiusura convincente sopra tale soglia, il prezzo potrebbe tornare a oscillare all’interno della fascia laterale compresa tra i 62 e i 63,5/64 dollari, configurando una fase di consolidamento che potrebbe estendersi per l’intera settimana.
Tuttavia, un segnale più deciso di forza rialzista si avrebbe soltanto con il superamento della resistenza chiave a 65 dollari al barile. Quest’area, già testata in precedenza, continua a rappresentare un punto di accumulo di vendite, dove la pressione ribassista tende a intensificarsi.
Solo una rottura netta e sostenuta sopra tale livello potrebbe aprire la strada a un’estensione verso target superiori, con potenziali proiezioni in area 66,5–67 dollari.
La recente riconquista del livello di 3,350 dollari da parte del gas naturale sta alimentando una prosecuzione dei rialzi, sostenuta da un quadro tecnico complessivamente favorevole. Tra gli indicatori più significativi, spicca l’EMA a 200 giorni, attualmente posizionata a quota 3,233 dollari: un supporto dinamico che continua a offrire una solida base alla struttura rialzista.
Finché il prezzo si manterrà stabilmente al di sopra di questa media mobile, lo slancio ascendente appare ben sostenuto, con potenziali estensioni verso l’area di 3,40 dollari e oltre. La tenuta sopra l’EMA a 200 giorni rappresenta infatti un segnale di forza strutturale, capace di attrarre nuovi volumi in acquisto e consolidare il sentiment positivo tra gli operatori.
La resistenza principale rimane in questo caso a quota 3,50 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.