Il prezzo del petrolio greggio WTI ritorna non lontano dai minimi relativi, a quota 68 dollari al barile circa. Il gas naturale è invece in rialzo a 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha proseguito i suoi ribassi fin sotto il supporto intermedio di 68 dollari al barile e in prossimità, adesso, dei minimi relativi.
Il gas naturale, invece, è stato in grado di riportarsi in forte rialzo giornaliero e settimanale, sopra i 2,8 dollari. Da questo livello di prezzo, le quotazioni potranno adesso mantenersi in territorio stabilmente rialzista con un primo consolidamento.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 67,24 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,831 dollari.
Il petrolio greggio WTI mostra ancora una certa debolezza causata dal riassorbimento degli ultimi rialzi. Anche i tentativi di superamento della resistenza a 72 dollari al barile sono risultati vani e il prezzo ha dovuto fare i conti con la pressione ribassista sempre costante.
Sotto il target di 70 dollari al barile, il prezzo del petrolio greggio WTI non è riuscito a trovare un freno sul livello di 68 dollari e difficilmente lo troverà sulla fascia attuale: non escludo già in giornata un nuovo arretramento anche fino ai minimi annuali di Settembre a 65,8/66 dollari al barile.
Nuovi tentativi di ripresa seguiranno esattamente il trend mostrato negli scorsi giorni, con un allungo dapprima sopra i 70 dollari e poi un rallentamento della spinta rialzista fino al target intermedio di 72 dollari. Questa resistenza, apparentemente tanto innocua, ha già più volte scatenato forti ritracciamenti, causando un ritorno in pieno territorio ribassista per il prezzo del petrolio greggio WTI.
Il prezzo del gas naturale riparte in territorio pienamente rialzista, sopra la resistenza principale di 2,8 dollari. Il recupero vede adesso la commodity in un assetto ben diverso dalle due ultime settimane, intorno ai suoi massimi mensili.
In caso di consolidamento su questa fascia di prezzo, il gas naturale potrà riuscire a sporgersi anche fino alla resistenza tonda di 3 dollari. Procedendo però con cautela nelle nostre analisi giornaliere, fissiamo per intanto una prima resistenza intermedia a quota 2,85 dollari. I livelli successivi sono quelli di 2,88 e 2,92 dollari, a cui farà seguito appunto il target principale di 3 dollari.
In caso di arretramento, lo scenario rimarrà pressoché immutato fino a un calo sotto 2,75 dollari. Ribassi più ampi di così potrebbero significare l’inizio di un ampio ritracciamento per il gas naturale.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.