Il prezzo del petrolio greggio WTI ha superato i 60 dollari al barile mentre il gas naturale passa di mano sopra quota 3,60 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato finalmente sopra la resistenza di 60 dollari al barile e potrebbe spingersi verso un consolidamento sui 60,8/61,5 dollari già in giornata.
Il gas naturale, invece, si sta stabilizzando sopra i 3,6 dollari e potrebbe avvicinarsi al target intermedio di 3,685 dollari, già segnalato all’inizio di questa settimana.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato a quota 60,24 dollari al barile e il gas naturale segna 3,631 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato finalmente sopra i 60 dollari al barile, dopo il rimbalzo iniziato lunedì dai minimi di 55,8 dollari. Dopo la rottura del target principale, il prezzo potrebbe adesso stabilizzarsi alla ricerca di un consolidamento in un’area più sicura, tra i 60,5 e i 61,5 dollari al barile.
Se la pressione rialzista dovesse proseguire indisturbata, potremmo allora individuare a quota 62 e 63,5 dollari al barile i livelli tecnici successivi da raggiungere. Entrambi questi valori garantirebbero al prezzo del petrolio greggio WTI un recupero più netto e duraturo.
Nonostante ciò, gli obiettivi bullish principali sono sopra i 65 dollari al barile, oltre il raggiungimento dell’EMA a 50 giorni.
Il prezzo del gas naturale sta riuscendo a stabilizzarsi, dopo aver condotto un rally molto ampio fino al test della resistenza di 3,75 dollari. Questo target dovrebbe rimanere nel mirino ancora per un certo tempo, mentre la materia prima guarda intanto al target intermedio di 3,685. Segnaliamo, inoltre, che il livello di 3,75$ coincide anche con la media mobile semplice a 50 giorni.
Per adesso, il supporto principale si trova a 3,5 dollari e viene seguito dai minimi settimanali di 3,42$ e poi dai target di 3,2 e 3 dollari tondi. Un calo sotto i 3 dollari rischierebbe di riportare il gas naturale in area di ipervenduto, verso nuovi minimi relativi. Ritengo però inverosimile un calo tanto ampio, e preferisco fissare a 3,42 dollari il supporto principale per il brevissimo termine.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.