Il petrolio greggio WTI accelera appena sotto i 65$ mentre il gas naturale rimane stabile sotto la linea dei 2,9$, ma con tendenze rialziste.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha tentato l’allungo verso la resistenza principale di 65 dollari, che si trova al margine superiore della fascia laterale. Tuttavia, il rimbalzo di queste ore potrebbe presto dissolversi per lasciare il posto a un nuovo riassorbimento.
Il prezzo del gas naturale, invece, sta mostrandosi meno volatile e conferma la tendenza della settimana, con una stabilizzazione sotto quota 2,9 dollari. Un tentativo di ripresa potrebbe concretizzarsi già in giornata, ma nel complesso non mi attendo forti rimbalzi rialzisti.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 64,76 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,876 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha superato la resistenza intermedia a 64,5 dollari al barile, testando con decisione il livello chiave di 65 dollari, senza tuttavia riuscire a violarlo.
La tendenza appare solidamente rialzista, ma l’estensione attuale sembra guidata più da uno slancio tecnico che da fondamentali macroeconomici robusti. Questo squilibrio potrebbe tradursi in un arretramento nel breve termine, con possibile ritorno verso l’area mediana della fascia laterale, compresa tra 62,5 e 63 dollari.
In tale contesto, il WTI entrerebbe nuovamente in una fase di consolidamento, priva di una direzionalità definita. Al contrario, una rottura decisa della soglia dei 65 dollari aprirebbe la strada a un nuovo impulso rialzista, il primo da inizio mese, con potenziale estensione verso i 66,5–68 dollari al barile.
Il prezzo del gas naturale, diversamente dal petrolio greggio WTI, si mantiene più stabile sotto i 2,9 dollari e potrebbe confermare la tendenza ribassista con un arretramento fin sotto il target di 2,85 dollari. Al momento, osserviamo però un recupero che potrebbe permettere alla materia prima di estendere i rialzi fin oltre quota 2,90 e verso le resistenze successive di 2,95 e 2,98.
Il test della resistenza a 3 dollari tondi sarebbe già più complesso, soprattutto nel contesto di mercato attuale. Per questa ragione, limiterei l’estensione rialzista sulla soglia di questa resistenza e riterrei invece più plausibile un proseguimento della stabilizzazione attuale sotto 2,95$.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.