Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a mantenersi incerto tra i 61 e i 62 dollari al barile, mentre è chiaro il downtrend del gas naturale sui 3,30 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora in bilico sui 61 dollari al barile, in una fase di incertezza dopo la perdita di momentum rialzista che ha causato l’ultimo arretramento dalle resistenze intermedie.
Il gas naturale è invece più chiaramente rialzista e si è spinto fino a perdere il -11% nel giro di quattro giorni, ora verso il supporto intermedio di 3,30 dollari.
Precisamente, al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 61,07 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,359 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio potrebbe continuare a mantenersi laterale senza trovare una direzionalità ben precisa, tra i 60 e i 62 dollari al barile. Tuttavia, è importante rilevare che i tentativi di ripresa sopra i 62 dollari, condotti negli ultimi due giorni, non sono riusciti a superare la resistenza.
Se la pressione di vendita dovesse acuirsi, l’ipotesi più plausibile sarebbe quella di un proseguimento dei ribassi fino al supporto di 60 dollari e oltre. I target immediatamente successivi vanno evidenziati a 59,50 e 58,80 dollari al barile.
Nel caso di una nuova spinta rialzista, invece, mi sento di limitare comunque l’estensione del recupero appena sopra i 62 dollari al barile e verso l’EMA a 30 giorni di 62,15$. Un rialzo verso l’obiettivo successivo di 63,50 dollari al barile mi sembra ancora troppo audace.
Il prezzo del gas naturale, invece, continua a muoversi in territorio chiaramente ribassista e in queste ore potrebbe scivolare anche oltre l’ultima linea di supporto intermedio, quella a quota 3,30$.
Questo target corrisponde con l’EMA a 200 giorni e il suo superamento indicherebbe chiaramente un acuirsi della pressione ribassista. Dopo i forti arretramenti partiti dal livello di 3,8 dollari, il downtrend potrebbe infatti proseguire fino a un break-out del supporto attuale e verso i 3 dollari tondi.
L’inversione di tendenza è ormai chiara, ma un crollo fin sotto quota 3 dollari comporterebbe l’ingresso del gas naturale in area di ipervenduto.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.