Commodities in forte rialzo, verso le rispettive resistenze intermedie, dopo il rallentamento del dollaro USA e grazie a un contesto fondamentale più favorevole.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in forte rialzo dopo aver recuperato quota per l’intera sessione di scambi di ieri. Il rimbalzo si è esteso fino agli attuali 81,5 dollari e potrebbe persino coinvolgere la resistenza intermedia di 82 dollari.
Anche il gas naturale ha continuato a muoversi in rialzo, recuperando il baricentro di 2,65 dollari e spingendosi persino oltre. La commodity potrebbe adesso sia tentare una nuova ripresa (verso una resistenza molto pericolosa, a quota 2,8$) che stabilizzarsi sul livello attuale, per limitare ulteriori fluttuazioni.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 81,56 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 2,667 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe continuare a spingere al rialzo, considerando soprattutto la prossimità del livello di resistenza di 82 dollari al barile.
In tal caso, occorrerà però prestare particolare attenzione alla pressione ribassista che potrebbe imporsi tramite violenti ritracciamenti.
La spinta bullish, al momento, è garantita a livello fondamentale dal calo delle scorte USA, da un dollaro statunitense più debole e dalla possibilità di un’estensione al taglio della produzione da parte dell’Arabia Saudita.
Se queste condizioni saranno sufficienti a mantenere i rialzi, non si esclude nemmeno una rottura della resistenza a 82 dollari e un proseguimento verso i massimi relativi nel breve/medio termine, fino a testare il target intermedio di 85 dollari.
Se però il prezzo del petrolio greggio WTI dovesse retrocedere già in queste ore, allontanandosi dalla resistenza di 82 dollari per tornare al ribasso, allora attenzione alla reazione sui supporti di 80,5 e 80 dollari. Qualsiasi calo oltre questi valori potrebbe smantellare le previsioni rialziste e innescare nuovi e più ampi arretramenti.
Il prezzo del gas naturale, dopo aver superato il pivot di 2,65$, potrebbe invece proseguire al rialzo. In tal caso, la direzionalità rialzista attuale andrebbe a coinvolgere la resistenza intermedia di 2,8 dollari, che si è mostrata molto coriacea.
Il gas ha infatti necessitato di una forte spinta rialzista per superare questo valore e, nelle ultime settimane, non è mai stato in grado di abbattere definitivamente il target successivo di 3 dollari.
In questa fascia tra i 2,8 e i 3 dollari, si è concentrata insomma un’elevata pressione ribassista che potrebbe tornare a imporsi sul mercato.
Per evitare violenti ritracciamenti, il prezzo del gas naturale dovrebbe tentare di mantenersi stabile sul livello di 2,65 dollari, senza ulteriori allunghi. Tutt’al più, si potrebbe assistere a un tentativo di accumulazione volto ad addossare il prezzo sul target di 2,8 dollari, senza ampi tentativi rialzisti.
In caso contrario, infatti, il rischio di un rimbalzo al ribasso sarebbe alquanto elevato; in questo scenario, i cali potrebbero coinvolgere ben presto il supporto di 2,5 dollari, innescando una nuova folata di volatilità.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.