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Previsioni Prezzo Petrolio e Gas Naturale per Fine Giugno 2022

Da
Alberto Ferrante
Pubblicato: Jun 27, 2022, 06:42 GMT+00:00

Il petrolio greggio e il gas naturale si mantengono relativamente stabili in questi ultimi giorni di Giugno 2022.

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Il prezzo del petrolio greggio WTI e quello del gas naturale si ritrovano ancora in linea con i valori della scorsa chiusura in questa ultima settimana di Giugno 2022 che si apre oggi.

Precisamente, il petrolio texano continua a lateralizzare intorno ai 110 dollari, mentre il gas naturale testa ancora il supporto di 6 dollari, in una settimana che potrebbe essere decisiva per il suo trend di breve/medio termine.

Intanto, oggi al momento della scrittura il greggio WTI è scambiato precisamente a 109,7 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 6,115 dollari.

Previsioni sul prezzo del petrolio greggio WTI

Il petrolio greggio WTI potrebbe proseguire dunque intorno al livello tecnico di questi ultimi giorni anche per il prosieguo del mese di Giugno 2022, a distanza di sicurezza dal supporto principale di 100 dollari e al contempo ancora lontano dai massimi pluriennali di 123/125 dollari al barile.

In caso di ribasso, il supporto di 100 dollari e il precedente di 105 dollari potrebbero riuscire a limitare il downtrend, ma nell’ipotesi di una forte e inattesa pressione bearish allora potremmo attenderci un tentativo di ribasso fino al target intermedio di 90 dollari, a cui potrebbe fare seguito quello di 85 dollari.

Questo calo potrebbe causare un’inversione di tendenza in grado di confinare il petrolio greggio WTI all’interno di un ciclo di medio periodo moderatamente ribassista.

Al rialzo, invece, il target principale resta quello di 120 dollari, dal cui rialzo potrebbe scaturire un ritorno ai già citati massimi di 123/125 dollari ed eventualmente fino ai nuovi massimi storici di 130 dollari.

Previsioni sul prezzo del gas naturale

Il prezzo del gas naturale potrebbe invece testare ben presto il supporto principale di 6 dollari e dirigersi così verso i valori precedenti allo scoppio della guerra in Ucraina, che hanno azionato l’ultimo ampio rialzo della commodity.

Lo scenario ribassista prosegue con una contrazione fin sotto i 5,5 o 5 dollari ed eventualmente fino al minimo relativo di 4 dollari, già nel breve termine.

Un recupero potrebbe invece scattare in caso di ritorno sopra il baricentro di 6,5 dollari e verso il target successivo di 7 dollari. Da qui, attenzione ad eventuali rimbalzi anche fino ai recenti massimi relativi intorno ai 9 dollari, in area di ipercomprato.

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Sull'Autore

Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.

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