Il prezzo del petrolio greggio WTI riprende quota solo in misura marginale, mantenendosi sotto i 70 dollari al barile. Il gas naturale, di contro, sta consolidando dopo gli ampi rialzi e promette una chiusura annuale in forte rialzo.
La resistenza a 70 dollari tondi, come prevedibile, sta agendo da spartiacque per le quotazioni del petrolio greggio WTI, ancora incapace di break-out rialzista solido e sostenuto. Per i pochi giorni rimanenti prima della fine dell’anno, il greggio texano si manterrà con tutta probabilità sulla fascia di prezzo attuale, senza ampi tentativi rialzisti.
Diverso è lo scenario del gas naturale, che sta consolidando non lontano dai massimi annuali e ampiamente sopra i 3,5 dollari. Per la commodity, la prospettiva di un nuovo allungo sui 3,9 dollari è tutt’altro che da escludere per la settimana in corso.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 69,78 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,700 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è rimasto stabile sotto i 70 dollari, dando mostra di un lieve recupero dai minimi settimanali toccati già due volti a 68,5/68,75 dollari al barile.
La fase di consolidamento è confermata anche dal riavvicinamento dell’EMA a 50 e a 200 giorni, sui target rispettivi di 69,45 e 69,41 dollari. In caso di ulteriore spinta rialzista, potremmo forse osservare un definitivo allungo sopra i 70 dollari, con estensioni tra i 70,5 e i 72 dollari. Tuttavia, la forte pressione ribassista registrata in precedenza su quest’ultimo livello di prezzo potrebbe causare un repentino ritracciamento per stroncare ogni tentativo di ripresa.
Lo scenario più spiccatamente ribassista parte da un calo oltre l’area laterale delimitata dai confini di 69,5 e 68 dollari al barile.
Il prezzo del gas naturale ha subito una pressione al ribasso causata dalle prese di profitto sui massimi relativi. Nonostante ciò, il ritracciamento è stato molto limitato e le quotazioni sembrano essersi stabilizzate sopra il baricentro di 3,65 dollari.
In questo scenario, è possibile che il gas naturale riesca a reggere ulteriori folate ribassiste per mantenersi stabile sopra quest’ultimo livello e accelerare la ripresa. L’obiettivo finale dell’allungo si trova a 3,88/3,90 dollari, sui massimi testati fino a ieri, 23 Dicembre.
Da qui in avanti, il prezzo del gas naturale potrà avviare un tentativo di accumulazione volto al raggiungimento del target tondo e psicologico di 4 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.