Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane sotto pressione e non riesce a riprendere quota. Il gas è invece a pochi passi dai massimi relativi della scorsa settimana.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a mostrare debolezza, non riuscendo a raccogliere la spinta necessaria per raggiungere il primo obiettivo rialzista a 62,5 dollari al barile. Questo livello rappresenta una soglia tecnica cruciale: il suo superamento potrebbe riattivare la dinamica positiva e favorire il ritorno delle quotazioni verso la fascia laterale superiore.
Il gas naturale, invece, sta riuscendo a mantenersi solidamente rialzista e non lontano dai massimi relativi toccati la scorsa settimana, precisamente in data 2 Ottobre. La struttura tecnica rimane favorevole, con i corsi non lontani dai massimi relativi registrati il 2 ottobre. Le prospettive indicano una possibile estensione del movimento ascendente, con l’area di resistenza principale a 3,50 dollari ormai a portata.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI segna 62,26 dollari al barile, in lieve rialzo, e il gas naturale si ferma a 3,497 dollari.
Gli obiettivi rialzisti principali per il petrolio greggio WTI si collocano, a mio parere, in area 62,50 e successivamente 63,50 dollari al barile. Il primo livello rappresenta una soglia dinamica fondamentale: il suo superamento potrebbe innescare un’accelerazione verso la fascia superiore del range, ma non necessariamente un breakout strutturale.
Infatti, già sopra quota 62 dollari e lungo l’asse che conduce ai 65 dollari, il WTI tornerebbe a muoversi all’interno della fascia laterale che abbiamo imparato a conoscere già da Agosto. Questo corridoio di oscillazione ha agito da contenimento per le spinte direzionali, con frequenti inversioni e falsi segnali. In tale contesto, l’eventuale rottura di quota 65 dollari assumerebbe un valore strategico, segnalando una possibile transizione verso rialzi più spiccati.
Al ribasso, il supporto principale rimane invece fissato a 60 dollari al barile e dovrebbe riuscire a contenere qualsiasi tentativo di sell-off.
Il prezzo del gas naturale sta riuscendo a mantenersi solidamente rialzista nonostante il test condotto nei pressi dei massimi dall’inizio dell’estate. La prova del nove sarà realizzata in prossimità del target di 3,50 dollari, che non è stato ancora infranto e potrebbe rivelarsi particolarmente coriaceo.
In caso di superamento, i target immediatamente successivi vanno individuati a 3,58 e 3,65 dollari, con possibili estensioni anche sui massimi dal 27 Giugno a quota 3,740.
Quanto allo scenario ribassista, eventuali segnali di debolezza sotto quota 3,40 dollari potrebbero aprire la strada a una fase correttiva più marcata. Il primo livello di supporto si colloca in area 3,33–3,30 dollari, dove si concentrano i volumi di scambio delle ultime settimane (come testimoniato dalle EMA ed SMA a 20 e 30 giorni).
Una rottura di questa fascia potrebbe condurre i prezzi verso il pivot tecnico di 3,22 dollari, con estensioni possibili fino a 3,15 dollari, in corrispondenza dei minimi di fine settembre.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.