Il prezzo del petrolio greggio WTI segue la direttrice più plausibile e si avvicina rapidamente ai 70 dollari. Il gas cerca un nuovo rialzo.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è spinto adesso sotto i 72 dollari e continua a seguire le nostre proiezioni, con obiettivo finale verso oppure oltre i 70 dollari al barile. Presto o tardi, gli arretramenti dovranno però cessare e il prezzo potrà iniziare a stabilizzarsi; la soglia di 70 dollari mi sembra quella più plausibile per un contenimento dei ribassi.
Il prezzo del gas naturale, invece, si mantiene stabile sotto quota 2,2 dollari, senza trovare però una spinta per proseguire i rialzi innescati nelle scorse settimane.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI è di 71,78 dollari al barile e il gas naturale viene invece scambiato a 2,173 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in territorio ribassista e potrebbe già in giornata proseguire sotto i 71,5/71,2 dollari al barile.
Come accennato in apertura, ritengo che un’estensione dei ribassi fino ai 70 dollari al barile possa rappresentare l’ultima e definitiva battuta d’arresto dei ribassi, con una stabilizzazione su questa soglia.
Più avanti, quando il mercato avrà digerato la fase ribassista causata dal vertice di Doha, il prezzo potrà ripartire da un supporto già testato (70 dollari, appunto) per riprendere quota verso i target tra i 73,5 e i 75 dollaria al barile. Ritengo però che la ripresa debbe attendere quantomeno la fine di agosto e che per la chiusura settimanale di domani il prezzo del petrolio greggio WTI rimarrà tra i 70 e i 72 dollari al barile.
Il prezzo del gas naturale non ha ancora avuto modo di estendere in maniera convincente i suoi recenti rialzi, dopo la stabilizzazione sotto i 2,2 dollari. La linea di tendenza è ancora al rialzo, ma il rischio è quello di osservare una nuova stabilizzazione pronta a mutarsi in vera e propria stagnazione. In questo scenario, la materia prima potrebbe abbandonare ogni tentativo di ripresa per stabilizzarsi tra i 2,15 e i 2,2 dollari.
Se invece il prezzo del gas naturale dovesse riuscire a spingere quanto basta per un break-out rialzista sopra questa resistenza, allora i target successivi si troverebbero a 2,29, 2,35 e 2,42 dollari. Il superamento di questi livelli potrebbe garantire una maggiore spinta dall’intero mercato, anche fino al target intermedio più determinante di 2,5 dollari.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.