Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane in bilico ma pare poter consolidare sopra i 60 dollari al barile, mentre il gas naturale potrebbe già spingere sui 3,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora sopra la resistenza intermedia di 60 dollari al barile dopo la scorsa chiusura weekly. Il recupero non è stato certo dei più audaci, ma si è rivelato sufficiente a superare la resistenza principale per evitare più ampi arretramenti.
A trovarsi in una posizione molto più solida è invece il gas naturale, i cui futures hanno superato quota 3,7 dollari nella scorsa chiusura e sembrano potersi avvicinare al target successivo di 3,8 dollari. Un ritorno stabile e duraturo oltre questo livello intermedio rappresenterebbe la strada migliore per raggiungere l’obiettivo di 4 dollari tondi.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 61,40 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,735 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a muoversi ancora in territorio rialzista, con possibilità di stabilizzarsi sopra quota 61 dollari per potersi poi dirigere sulle resistenze intermedie che abbiamo già evidenziato a quota 62 e 63,50 dollari al barile.
Segnaliamo che al momento, appena sopra il livello di 62 dollari al barile, stanno convergendo l’EMA e l’SMA a 30 giorni. Questo può indicare un segnale di consolidamento e un equilibrio tra le due pressioni rialziste e ribassiste, in vista di possibili break-out rialzisti.
Tuttavia, dal punto di vista tecnico permangono spinte ribassiste che potrebbero invertire lo scenario attuale. In particolare, un nuovo calo sotto i 60 dollari al barile potrebbe confermare l’impostazione ribassista suggerita dall’indicatore RSI e spingere il prezzo del petrolio texano nuovamente tra i 59 e i 57,70 dollari al barile.
Il prezzo del gas naturale passa di mano invece solidamente rialzista e dovrebbe riuscire a mantenersi quantomeno sopra il target intermedio di 3,75. Se la spinta rialzista dovesse proseguire, già in giornata potremmo osservare un tentativo di superamento della resistenza intermedia di 3,8 dollari.
Tutti gli stimoli rialzisti osservati fino ad ora spingono in direzione di un possibile ritorno verso i 4 dollari tondi, passando per la resistenza precedente di 3,95 dollari. In quest’area di prezzo, però, aumenterebbe la probabilità di una correzione al ribasso causata dalle prese di profitto.
Per la settimana che si apre quest’oggi, in via cautelativa, fisserei a 3,85/3,95 l’estensione dei rialzi, in attesa di ulteriori stimoli bullish. Eventuali arretramenti non dovrebbero trascinare il prezzo del gas naturale sotto il supporto principale di 3,5 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.