Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane rialzista, mentre il gas naturale riprende quota dopo un primo calo sotto i 2 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha ripreso quota 75 dollari al barile stabilmente, tentando anche di spostarsi sopra la resistenza intermedia di 77 dollari al barile, ma senza successo. L’andamento tecnico rimane ancora instabile e la direzionalità non risulta troppo chiara.
Il prezzo del gas naturale, invece, è scivolato sotto quota 2 dollari con un calo del -13% in appena cinque sessioni di scambio. Il proseguimento dei ribassi potrebbe definitivamente inibire ogni movimento di ripresa nel brevissimo termine, confinando la commodity su nuovi minimi relativi. Al momento, però, stiamo osservando un tentativo di recupero abbastanza convincente.
Oggi al momento della scrittura, infatti, il petrolio greggio WTI segna 75,59 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,081 dollari, dunque in forte ripresa.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è ritirato dopo le prese di profitto, ma rimane in territorio moderatamente rialzista. L’andamento tecnico di brevissimo termine dipenderà molto dalla rezione del mercato al supporto intermedio di 75 dollari al barile.
In caso di nuovi arretramenti oltre questo valore, potremmo considerare conclusa la fase di uptrend di questa prima metà della settimana. I supporti intermedi andrebbero individuati a 74,5, 73,8 e 73,5 dollari al barile. Ribassi più ampi spingerebbero invece il prezzo sull’area tra i 72,5 e i 72 dollari al barile.
Se invece il petrolio greggio texano dovesse riuscire a mantenersi stabile sopra il target di 75 dollari al barile, allora potremmo ancora assistere, questa settimana, a nuovi tentativi di ripresa sopra il target intermedio di 77 dollari già testato. Un superamento di questo valore confermerebbe l’uptrend dopo il raffreddamento della scorsa settimana, causato dal cessate il fuoco a Gaza.
A differenza del petrolio greggio WTI, il gas naturale si muove con una direzionalità chiara, di natura profondamente ribassista. Il calo sotto i 2 dollari ha riavvicinato i minimi relativi per una commodity che ormai da mesi rimane sotto forte pressione ribassista.
La parentesi bullish originata dal primo tentativo di ripresa sui 2,3 dollari potrebbe dirsi ormai conclusa, ma dopo il recupero di queste ore il prezzo del gas naturale potrà quantomeno puntare a un allungo sufficiente a recuperare quota 2,10 dollari tondi. Prospettive di ripresa più ampie di così appaiono poco plausibili nel contesto attuale.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.