Il prezzo del petrolio greggio WTI e quello del gas naturale si mantengono stabili rispetto alla vigilia, con il gas ancora sotto pressione.
Il petrolio greggio WTI e il gas naturale non si sono mossi particolarmente rispetto all’apertura settimanale di ieri, rimanendo intorno ai livelli tecnici di 110 e 7 dollari circa, rispettivamente.
Per il petrolio texano, il trend resta inalterato, in fase di lateralizzazione intorno ai 110 dollari e non lontano dai recenti massimi relativi. Il gas naturale, invece, si mostra più volatile e potrebbe proseguire nel suo ritracciamento sotto i 7 dollari.
Precisamente, oggi al momento della scrittura il petrolio greggio WTI viene scambiato a 112 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 6,7 dollari, sostanzialmente in linea con la scorsa chiusura.
Il prezzo del petrolio Greggio wti si trova ancora in fase di lateralizzazione intorno al livello tecnico di 110 dollari al barile. Poco è cambiato dalla precedente analisi tecnica sul tema, se si considera che la fase attuale procede già dall’ultima settimana, dopo il lieve arretramento.
Lo scenario tecnico di matrice rialzista vede dunque come primo target di rilievo ancora quello di 120 dollari al barile che potrebbe agevolmente essere raggiunto in caso di una spinta rialzista del mercato.
Se poi il prezzo dovesse riuscire a mantenersi solido intorno a questo valore, allora con tutta probabilità il petrolio greggio potrà anche tentare un ritorno ai recenti massimi storici di 123/125 dollari al barile. Il target finale è quello di 130 dollari, non ancora testato in quest’ultimo ciclo bullish.
Al ribasso invece il livello tecnico da monitorare rimane quello di 100 dollari al barile, il cui superamento annuncerebbe un possibile tentativo di inversione di tendenza fino al supporto di 85/90 dollari al barile.
Si ritiene tuttavia che un ribasso così ampio sia da escludere in un contesto di breve termine, dal momento che nello scenario geopolitico attuale il petrolio greggio si è fino ad ora mantenuto molto solido.
Per quanto concerne invece il prezzo del gas naturale la valutazione non può non tenere conto della elevata volatilità che ha coinvolto la materia prima in questi ultimi giorni.
Iniziando infatti con lo scenario tecnico di natura rialzista, il gas naturale potrebbe agevolmente ritornare sopra i sette dollari e, non senza troppe difficoltà, superare persino i target intermedi di 7,5 e 8 dollari.
Tuttavia il raggiungimento di questi livelli tecnici potrebbe innescare nuovamente un nuovo tentativo di ritracciamento, se non un rimbalzo molto più ampio, in grado di riportare nuovamente il gas a testare i minimi relativi vicino a livello di 6,4 dollari.
Da quest’ultimo supporto partirebbe l’inversione di tendenza definitivamente bearish, in grado di annullare i rialzi degli ultimi tre mesi, causati dallo scoppio della guerra in Ucraina dopo l’invasione russa.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.