Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in calo verso quota 75 dollari al barile, con il gas naturale invece verso quota 2 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in forte calo dopo un’apertura settimanale molto difficile. Nella sessione di ieri, infatti, il petrolio ha perso quota fino a riportarsi quest’oggi sul target intermedio di 75,5 dollari al barile.
Anche il gas naturale ha nuovamente perso quota (o meglio, riassorbito i suoi recenti e timidi rialzi) riportandosi ancora una volta sul supporto tondo di 2 dollari.
Lo scenario attuale, a sorpresa, si fa adesso molto più delicato tanto per il gas naturale che per il petrolio greggio, dopo un ribasso del WTI sulla soglia del -2,5% in una settimana.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 75,6 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,054 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a muoversi in territorio ribassista e potrebbe presto testare anche il livello di 75 dollari tondi, dopo l’ampio ribassi delle ultime ore.
I supporti intermedi si trovano a quota 74,6, 73,5 e 72,5 dollari al barile e potrebbero essere sufficienti a contenere la pressione di vendita. Ribassi ulteriori potrebbero interessare l’area sotto i 72 dollari e verso il supporto tondo di 70 dollari al barile.
Ipotizzando invece un rallentamento del trend ribassista, per un recupero significativo occorrerebbe ritornare almeno sugli EMA a 50 e a 200 giorni, che si trovano però già a ridosso della resistenza principale di 80 dollari al barile (precisamente coincidenti a quota 79,3 dollari circa).
Nella giornata odierna, in assenza di forti stimoli rialzisti, il petrolio greggio potrebbe non riuscire nell’impresa; tuttavia, un target rialzista intermedio può essere rappresentato dal livello di 77,5 dollari al barile, da cui sono partiti i più ampi ribassi nel corso della giornata di ieri.
Il prezzo del gas naturale dovrà invece riprendere quota fino alla resistenza intermedia di 2,10 dollari, per poi estendere l’allungo tra i 2,15 e i 2,2 dollari. Questi obiettivi non sono ancora particolarmente ambiziosi e senza dubbio non potranno invertire la tendenza ribassista attuale.
Tuttavia, un ampio rialzo sopra i due valori potrebbe offrire al gas naturale una possibilità di consolidamento per scongiurare nuovi ribassi sotto il target di 2 dollari, che rappresenta l’obiettivo dei movimenti ribassisti delle ultime settimane.
Per una ripresa più netta e duratura, i target rialzisti da monitorare sono invece rappresentati dall’EMA a 50 giorni a quota 2,337 e da quello a 200 giorni a 2,441. Nel brevissimo termine, allunghi tanto ampi mi sembrano però inverosimili.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.