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I prezzi dell’oro hanno raggiunto circa 3.330 dollari per oncia durante le prime contrattazioni europee di martedì, recuperando dopo la flessione della scorsa settimana, mentre gli operatori hanno equilibrato l’ottimismo per i progressi nelle trattative commerciali tra USA e Cina con persistenti preoccupazioni geopolitiche e fiscali. L’argento ha seguito l’esempio, oscillando intorno a 36,55 dollari, consolidandosi all’interno di un canale rialzista grazie a un solido sostegno tecnico.
La ripresa del metallo giallo si verifica in un contesto di rinnovato interesse per i beni rifugio. Le trattative commerciali di alto livello tra Washington e Pechino sono proseguite per un secondo giorno a Londra, segnalando potenziali progressi, ma sottolineando anche la fragilità persistente delle relazioni commerciali globali.
“Gli investitori sono cautamente ottimisti, ma i rischi strutturali per le catene di approvvigionamento globali permangono,” ha dichiarato un stratega delle materie prime di Saxo Bank. “Questo sostiene l’interesse per metalli come oro e argento, che tradizionalmente fungono da copertura contro l’incertezza.”
Un incremento del rischio geopolitico sta inoltre fornendo sostegno. Segnalazioni di circa 500 attacchi con droni e missili da parte della Russia in Ucraina nelle ultime 72 ore hanno mantenuto il sentiment del mercato su livelli difensivi, con gli operatori riluttanti a uscire dalle posizioni da beni rifugio nonostante la forza generale dei mercati azionari.
Al contempo, l’Indice del Dollaro USA (DXY) è scambiato intorno a 99,00, sotto pressione per una combinazione di preoccupazioni relative al deficit fiscale e alle aspettative di un allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve.
Nonostante il rapporto Nonfarm Payrolls di maggio abbia registrato inaspettati 139.000 nuovi posti di lavoro, il mercato nel suo complesso mostra ancora un orientamento accomodante. Secondo il CME FedWatch Tool, vi è una probabilità del 60% di un taglio dei tassi entro settembre.
L’oro, che non produce interessi, tende a performare bene quando i rendimenti reali calano o quando aumentano le aspettative di inflazione.
Gli operatori attendono ora i rapporti sull’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) e sull’Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) degli Stati Uniti, in uscita rispettivamente mercoledì e giovedì. Qualsiasi sorpresa nel andamento dell’inflazione potrebbe rimodellare le prospettive di politica monetaria della Fed e, di conseguenza, l’andamento a breve termine per oro e argento.
L’oro si mantiene sopra il supporto della linea di tendenza intorno a 3.302 dollari, puntando alla resistenza a 3.337 dollari. L’argento resta rialzista sopra i 36,31 dollari, con un potenziale di risalita verso i 37,46 dollari se il momentum supera i massimi recenti.
L’oro (XAU/USD) è scambiato intorno a 3.323 dollari, riprendendosi dal supporto della linea di tendenza rialzista intorno a 3.302 dollari. Il prezzo ha superato nuovamente la media esponenziale a 50 ore (3.328 dollari) ma rimane al di sotto della media esponenziale a 200 ore (3.333 dollari), che attualmente agisce come resistenza dinamica.
Un superamento di questo livello esporrebbe la successiva resistenza chiave a 3.337 dollari, seguito dai 3.353 dollari. La linea di tendenza che si estende dai minimi di maggio continua a fornire struttura, suggerendo che gli acquirenti stanno difendendo il trend rialzista complessivo.
Tuttavia, se il prezzo non riesce a superare il cluster delle medie mobili, il momentum potrebbe rallentare. Se il prezzo scende sotto i 3.310 dollari, il successivo supporto si trova a 3.302 dollari. La direzione del mercato dipenderà dal riconquistare la media esponenziale a 200 ore o dal perdere il supporto della linea di tendenza.
L’argento (XAG/USD) è scambiato a 36,55 dollari, stabilizzandosi appena sopra il livello di supporto a 36,31 dollari all’interno di un canale ascendente ben definito. Il trend rialzista rimane intatto, sostenuto dalla media esponenziale a 50 ore a 35,75 dollari, mentre la media esponenziale a 200 ore a 34,23 dollari funge da supporto a lungo termine.
Il recente ritracciamento da 36,88 dollari è stato contenuto, indicando che gli acquirenti sono ancora attivi. Se l’argento riconquisterà i 36,88 dollari, potrebbe aprire la strada verso la prossima resistenza a 37,46 dollari.
Dal lato ribassista, la perdita del limite inferiore del canale potrebbe innescare una correzione più marcata verso i 35,81 dollari. Il momentum rimane costruttivo, ma il prezzo deve mantenersi sopra i 36,31 dollari per confermare il bias rialzista nel breve termine.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.