Il prezzo dell'Oro sta attraendo alcuni flussi verso beni rifugio in un contesto di persistenti incertezze legate al commercio internazionale.
Il prezzo dell’Oro ha mostrato una certa ripresa, guadagnando terreno per il secondo giorno consecutivo lunedì. Attualmente, il metallo giallo si avvicina al massimo della settimana precedente, superando il livello annuale dei 3.359,917 $. Il dollaro statunitense, invece, è in una fase difensiva, spinto dalla crescita delle incertezze sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve e dalle preoccupazioni legate alle politiche commerciali aggressive del presidente statunitense, Donald Trump.
Il prezzo dell’oro sta beneficiando della debolezza del dollaro statunitense, che si è indebolito grazie alla crescente accettazione che la FED possa rinviare qualsiasi possibile riduzione dei tassi di interesse. A ciò si aggiungono le politiche tariffarie imposte da Trump, che continuano a generare incertezze sul commercio globale. In particolare, l’annuncio di nuovi dazi sulle importazioni e sulle economie globali ha spinto gli investitori a rifugiarsi in beni sicuri come appunto l’Oro, rafforzando ulteriormente la domanda per questa commodity.
Nonostante il movimento rialzista, il prezzo dell’Oro ha trovato alcune difficoltà a mantenere guadagni significativi, poiché la crescente aspettativa che la Federal Reserve non ridurrà i tassi di interesse a breve termine continua a sostenere il dollaro statunitense. Inoltre, il mercato sembra consapevole che, mentre l’incertezza commerciale e le aspettative di inflazione possano spingere gli acquisti di beni rifugio, il metallo giallo potrebbe non vedere un rialzo consistente senza il supporto di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Alcuni operatori potrebbero rimanere cauti nell’assumere posizioni rialziste finché non ci sarà un follow-through più forte in questo movimento.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 3.366,020 $, in rialzo dello 0,48% ed in pieno tentativo di break-out LONG del livello annuale dei 3.359,917 $, forte zona di pressione ribassista che, se superato, permetterebbe ai tori di poter agilmente raggiungere prima il livello chiave dei 3.400 $ e successivamente la zona di swing SHORT dei 3.423,580 $.
Tuttavia, una falsa rottura e consequenziale rimbalzo dal livello annuale dei 3.359,917 $ potrebbe spingere gli orsi a rimettere pressione sul metallo giallo, i quali potrebbero ritentare l’allungo sotto il livello annuale dei 3.288,195 $, unico grosso ostacolo prima del supporto dei 3.240 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.