Il Petrolio WTI ha messo in scena un ritorno rialzista all’inizio di questa settimana grazie all’aiuto dell’ultimo dato statunitense dell’acquisto delle riserve. Ora la sfida contro i dati deboli cinesi diventa più interessante.
In questa giornata di martedì il prezzo del Petrolio WTI ha virato al rialzo dopo i notevoli guadagni nella sessione statunitense a seguito dell’annunciato acquisto di 3 milioni di barili per ricostituire le scorte esaurite presso la Special Petroleum Reserve (le riserve strategiche statunitensi). Quest’attuale rally è stato poco ostacolato nonostante i deboli dati cinesi che hanno rilevato un non completa espansione economica che il governo e il mercato sperava.
La produzione industriale cinese si è attestata al 5,6% su base annua per il mese di aprile, contro un previsto 10,9% previsto e il 3,9% precedente, senza dimenticare le vendite al dettaglio dello stesso periodo che si sono attestate al 18,4%, al di sotto del previsto 21,9% previsto. Sono dati che sembrano irrilevanti ai fini dell’andamento dell’Oro nero ma occorre sottolineare che un rallentamento o una non-espansione economica della Cina incide direttamente sul Petrolio WTI, essendo questa il primo importatore di greggio.
Nella sessione di Wall Street di lunedì, tre funzionari della FED hanno fornito tre diverse prospettive. La prima è stata introdotta dal presidente della FED di Chicago che ha mostrato un tono leggermente accomodante quando ha dichiarato che non era entusiasta dell’ultimo aumento della Banca Centrale. Il presidente della FED di Atlanta invece ha affermato che se dovesse votare oggi, non cambierebbe i tassi, mentre per ultimo il presidente della FED di Minneapolis ritiene che la Federal Reserve abbia ancora molto lavoro da fare per ridurre l’ inflazione
Comunque, queste considerazioni incideranno sicuramente il future del dollaro americano, il catalizzatore principale del Petrolio WTI. Senza contare l’ultimissimo aggiornamento dell’OPEC +, il quale ha dichiarato che la produzione di petrolio per il mese di aprile si è ridotta di 400mila barili al giorno.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 71,22 $, in rialzo settimanale dell’1,64% ed in pieno movimento di consolidamento sopra il livello annuale 70,08 $. Potrebbe iniziare un rialzo già a partire dalla settimana prossima se in questa i tori riusciranno a chiudere sopra i 72 $. Resta però da vedere gli ultimi avvertimenti dell’EIA riguardo il netto contrario con gli equilibri di mercato.
Come anticipato, una chiusura settimanale sopra i 72 $ permetterebbe ai rialzisti di cominciare il rally che porterebbe al raggiungimento dell’obiettivo di breve/medio termine a 77,93 $. Viceversa, un cedimento del livello annuale 70,08 $ porterebbe ad una probabile accelerazione al ribasso, con il Petrolio WTI che potrebbe formare diversi minimi annuali e raggiungere anche il livello annuale dei 62,23 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.