Il Petrolio WTI si deprezza a causa dei crescenti timori derivanti dall'escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Il prezzo del Petrolio WTI ha continuato a scendere per la seconda sessione consecutiva, scendendo sotto i 72,50 $ al barile durante le ore di contrattazione europee di martedì. Questa flessione arriva a seguito delle crescenti preoccupazioni legate all’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, innescata dalle nuove misure tariffarie imposte dalla Cina sulle importazioni statunitensi. Il rafforzamento delle tensioni commerciali ha avuto un impatto negativo sui mercati globali, con una particolare attenzione al settore energetico.
Il Ministero del Commercio cinese ha recentemente annunciato che a partire dal 10 febbraio, verrà applicata una tariffa del 15% sul carbone e sul gas naturale liquefatto (GNL) provenienti dagli Stati Uniti, insieme a un’ulteriore imposta del 10% sull’Oro nero, attrezzature agricole e alcune automobili. Inoltre, la Cina ha introdotto misure di controllo sulle esportazioni di metalli strategici come tungsteno, tellurio, rutenio e molibdeno, giustificando la decisione con preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale. Questi sviluppi hanno alimentato i timori che una guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali possa influire negativamente sull’economia globale e sui mercati energetici.
L’annuncio di queste misure ha avuto un impatto significativo sul sentiment del mercato, con i trader che monitorano da vicino gli sviluppi delle negoziazioni commerciali.
Nel contesto energetico, l’OPEC ha confermato la loro politica di graduale aumento della produzione di Petrolio, prevista per aprile, ma allo stesso tempo hanno rimosso l’EIA dalla lista delle fonti di monitoraggio. Le preoccupazioni legate ai prezzi elevati dell’Oro nero sono emerse anche da parte del presidente Trump, che ha ripetutamente sollecitato l’OPEC a ridurre i prezzi, sostenendo che i costi elevati stanno avvantaggiando la Russia nel contesto del conflitto in Ucraina.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 72,463 $, in ribasso settimanale del 2,76% ed in pieno momentum ribassista che sta portando ad una decisa continuazione del movimento ribassista iniziato poco dopo la metà di gennaio. Il Petrolio WTI sta consolidando il break-out del livello chiave dei 73 $ che porterebbe ad un ulteriore indebolimento dell’Oro nero, con il livello annuale dei 70,57 $ a rappresentare il principale obiettivo SHORT. Da non sottovalutare un superamento di questo livello che porterebbe il Petrolio WTI flirtare con il successivo livello annuale dei 68,20 $.
Al rialzo, solamente una chiusura sopra il livello annuale dei 73,83 $ ribalterebbe la situazione, con i tori che da quel momento in poi cercheranno in tutti i modi di raggiungere almeno il livello annuale dei 76,47 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.