Sull’Argento si sta assistendo a diverse dinamiche accattivanti mentre si è passato la metà del mese di ottobre. Anche se il mese era iniziato male, ora il metallo prezioso potrebbe chiudere il mese in maniera spettacolare.
Il prezzo dell’Argento è salito al picco di due settimane, spinto in gran parte dalle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Questa corsa contraddice i robusti dati economici statunitensi che in genere spingono gli investitori del metallo prezioso verso asset ad alto rendimento. Allo stato attuale, l’Argento, insieme all’Oro, rimane il bene rifugio preferito mentre i conflitti continuano ad intensificarsi.
L’imminente discorso del presidente della FED Jerome Powell sta suscitando molta attenzione tra gli investitori dell’Argento. I recenti dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono stati sorprendentemente forti, sollevando i rendimenti obbligazionari USA ed esercitando in generale pressioni sugli asset rifugio come il metallo prezioso. Tuttavia, le persistenti preoccupazioni geopolitiche sembrano perfettamente controbilanciare l’impatto dei tassi di interesse elevati, poiché al momento gli investitori mantengono ben salde le loro posizioni verso i beni rifugio.
Un altro fattore che ha contribuito al rialzo dell’Argento sono stati i dati economici della Cina del terzo trimestre, migliori del previsto. Essendo uno dei maggiori compratori di questo metallo prezioso, la performance economica positiva della Cina viene interpretata come un segnale di ulteriore richiesta di domanda, fornendo quindi ulteriore supporto all’attuale slancio rialzista del metallo prezioso.
A controbilanciare questo trend, potrebbe correre in aiuto l’ultimo aggiornamento del consueto report settimanale Commitments of Traders (COT) della Commodity Futures Trading Commission (CFTC). Infatti, rispetto alla settimana precedente, le posizioni nette degli istituzionali a favore dell’Argento sono diminuite di quasi il 20%, passando dai 15,3K agli attuali 12,3K.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Argento quota 22,943$, in rialzo settimanale dell’1,06% ed in pieno momentum rialzista che ha portato il metallo prezioso a quasi raggiungere il primo obiettivo di breve termine rappresentato dal livello annuale dei 23,361 $. È interessante notare che questo “quasi raggiungimento” potrebbe portare ad un cambio di direzione, mossa per intrappolare i trader dalla parte sbagliata del mercato, rendendo il recente rialzo più degno di nota.
Quindi, non è da sottovalutare, se nella giornata odierna si chiudesse sotto i 23 $, un tentativo degli orsi di riagguantare il precedente livello annuale (e supporto) dei 22,253 $ e successivamente lasciare spazio al rientro dei tori, i quali cercheranno di raggiungere in maniera definitiva il livello annuale dei 23,361 $ prima e successivamente consolidarsi al di sopra di esso.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.