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L’Indice DAX ha registrato un calo dello 0,16% a 24.137 nelle prime contrattazioni di martedì 10 giugno, mentre gli investitori osservavano il proseguimento delle trattative commerciali USA-Cina, giunte al secondo giorno. La cautela di mercato nei confronti delle negoziazioni commerciali aveva pesato sulla domanda di azioni quotate all’Indice DAX il 9 giugno. La sessione del 9 giugno ha chiuso l’Indice DAX in ribasso dello 0,54% a 24.174.
La prosecuzione dei colloqui suggerisce che USA e Cina stiano avanzando verso un accordo commerciale. Tuttavia, le trattative potrebbero incepparsi in qualsiasi momento, alimentando ulteriormente la cautela degli investitori.
Prima delle negoziazioni di lunedì, è stato riferito che la Cina aveva approvato le licenze per le esportazioni di minerali delle terre rare verso le case automobilistiche statunitensi. Gli economisti ritengono che questa mossa sia strategica. Bob Elliott, Chief Investment Officer di Unlimited Funds, ha osservato:
“Gli USA sono molto più preoccupati per i metalli delle terre rare, un punto chiave di leva all’interno delle trattative. Pur rimanendo da vedere l’esito della conversazione di oggi, vi è poca pressione macroeconomica sui vertici cinesi per concludere un accordo se questo non risponde alle loro esigenze.”
Nonostante ciò, il rischio che le trattative si inceppino potrebbe smorzare l’ottimismo degli investitori man mano che si sviluppano gli eventi.
Il sentiment riguardo alle trattative commerciali USA-Cina e la posizione della Cina sulle esportazioni di minerali delle terre rare hanno alimentato la domanda per le azioni del settore automobilistico. Il gruppo Mercedes-Benz ha registrato un incremento dello 0,94%, mentre BMW, Porsche e Volkswagen hanno notato guadagni nelle contrattazioni mattutine.
Nel frattempo, Rheinmetall è sceso del 3,59% mentre gli investitori monitoravano gli sviluppi relativi alla guerra in Ucraina.
I mercati statunitensi hanno evitato perdite lunedì 9 giugno. Il Nasdaq Composite Index e l’S&P 500 hanno registrato modesti incrementi rispettivamente dello 0,31% e dello 0,09%, mentre il Dow ha chiuso stabile.
L’ottimismo per un accordo commerciale ha incrementato l’appetito per il rischio, sebbene le aspettative per una Fed più cauta abbiano limitato ulteriori rialzi. Con il proseguire delle trattative USA-Cina, i mercati si concentreranno anche sul prossimo Rapporto CPI USA dell’11 giugno, a seguito del rapporto misto sui posti di lavoro pubblicato venerdì. Un dato sull’inflazione più elevato potrebbe riaccendere i timori di stagflazione e compromettere il sentiment.
Le prospettive a breve termine dell’Indice DAX dipendono dai dati sull’inflazione USA, dagli sviluppi commerciali e dagli spunti di politica della BCE.
Nonostante la perdita di lunedì, l’Indice DAX rimane al di sopra delle Medie Mobili Esponenziali (EMA) a 50 e 200 giorni, confermando così un trend rialzista.
Un breakout sopra il record del 4 giugno a 24.346 aprirebbe la strada a 24.500, con 24.750 come prossimo livello di resistenza.
Dal lato ribassista, una rottura al di sotto di 24.000 potrebbe portare il livello di 23.750 in gioco, con 23.500 come successivo supporto importante.
L’Indice di Forza Relativa (RSI) a 14 giorni, attestato a 60,53, indica che l’Indice DAX potrebbe salire a 24.500 prima di entrare in condizioni di ipercomprato (RSI > 70).
La volatilità potrebbe aumentare mentre gli investitori considerano gli aggiornamenti provenienti dalle trattative commerciali USA-Cina, dai commenti della BCE e dai prossimi dati sull’inflazione USA. Anche le azioni tedesche rimangono fortemente sensibili agli annunci di politica fiscale.
I trader dovrebbero rimanere attenti ai driver tecnici e fondamentali e consultare il nostro calendario economico.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.