Euro Dollaro, Previsioni: Incertezza Poco Sotto la Resistenza a 1,08

Il cambio euro dollaro (EUR/USD) si sta mantenendo sostanzialmente stabile rispetto alla giornata di ieri e anche guardando ai movimenti settimanali non ha regalato particolari sorprese.

Nella giornata di ieri sono mancati alcuni dati macro che avrebbero potuto scuotere gli equilibri di brevissimo termine per il cross, mentre quest’oggi potremmo assistere a una maggiore dinamicità.

Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,0780, mentre l’indice del dollaro USA si trova a 104 punti.

Previsioni sul cambio euro dollaro

Come accennato anche nella giornata di ieri, il target di 1,078 rappresenta uno scalino intermedio che separa il prezzo dalla resistenza tonda di 1,08. Il superamento di questo valore, similmente a ogni livello tondo, richiederebbe un certo periodo di accumulazione (a 1,09 e soprattutto a 1,10 abbiamo verificato più volte la stessa tendenza).

Nel caso specifico, salvo sorprese sul fronte fondamentale, non immagino il cambio euro dollaro impennare improvvisamente sopra la resistenza di 1,08 per spingersi sui target successivi di 1,082 e 1,085. Al contrario, ritengo più verosimile un tentativo di accumulazione di breve durata, sull’intervallo compreso tra 1,0792 e 1,0798 e infine una rottura “morbida” della resistenza, con un’estensione dell’uptrend graduale verso il livello successivo di 1,082.

Se la mia ipotesi dovesse rivelarsi errata e il cambio euro dollaro dovesse riuscire a infrangere senza fatica e con un ampio rally la resistenza di 1,08, dovremmo però mettere in conto le discrete possibilità di un altrettanto violento ritracciamento al ribasso, causato dai volumi di vendita.

Lo scenario più spiccatamente ribassista, in entrambi i casi, partirebbe solo da un nuovo calo sotto quota 1,072. Ribassi meno ampi di così, verso i supporti intermedi di 1,0735 e 1,075, rappresenterebbero solo temporanee battute d’arresto.

Il calendario economico di oggi

Oggi il calendario economico è aperto con il tasso d’inflazione in Germania, che si è mostrato migliore rispetto alle attese (2,9% a Gennaio).

Un dato certamente rilevante sarà la produzione industriale in Italia, attesa in calo dagli analisti, e dagli USA attenzione solo al discorso del membro Logan della Federal Reserve, in assenza di indicatori e altri dati macro di rilievo.

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