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Investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione conviene?

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Oct 5, 2022, 10:55 UTC

Scopri se investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione conviene e come fare per investire in index-linked bond.

Investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione

L’inflazione sta colpendo il nostro quotidiano come non avveniva da 40 anni a questa parte. Una intera generazione, forse, non ha mai “assaggiato” rincari dei prezzi così alti, anzi, impazziti e in corsa con rialzi costanti mese su mese che stanno mettendo in seria difficoltà i listini dei prezzi di tantissime imprese.

Per difendersi c’è chi ha pensato bene di investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione, con la prospettiva di trarre un vantaggio futuro dall’inflazione o, quantomeno, per proteggere il potere di acquisto futuro.

Ma, investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione conviene davvero? In questa guida proveremo a dare qualche indicazione, a partire dallo spiegare cosa sono le obbligazioni indicizzate all’inflazione e come si fa a investire in esse, e quali modalità di investimento sono possibili.

Quindi apprenderemo insieme quali sono i rischi derivanti da un investimento in obbligazioni indicizzate all’inflazione sul breve e sul lungo periodo.

Cosa sono le obbligazioni indicizzate all’inflazione?

Una definizione di obbligazioni indicizzate all’inflazione è questa:

“Un tipo di obbligazione la cui cedola periodica è aggiustata in base all’inflazione, collegando il pagamento a un indicatore dell’inflazione come il Consumer Price Index (CPI) o il Retail Price Index (RPI)”.

L’indicatore dell’inflazione di riferimento può essere:

  • nazionale se si sottoscrivono obbligazioni indicizzate all’inflazione relative a uno specifico paese (esempio: titoli di Stato italiani indicizzati all’inflazione);
  • regionale se si sottoscrivono obbligazioni indicizzate all’inflazione legate a un’area regionale (esempi: Unione europea; ASEAN).

Gli investitori in questo tipo di strumento finanziario ricevono un rendimento reale a cui si somma l’inflazione accumulata, appunto con l’obiettivo di fornire al risparmiatore una copertura contro l’inflazione sul lungo periodo.

Il vantaggio delle obbligazioni indicizzate all’inflazione risiede nel poter conoscere sin dal momento dell’acquisto il valore reale dell’obbligazione, eliminando il rischio legato all’incertezza. Inoltre, queste obbligazioni sono meno volatili rispetto alle obbligazioni nominali.

Risulta importante sottolineare che le obbligazioni indicizzate all’inflazione forniscono un rendimento reale più l’inflazione, con tutto il rendimento, il pagamento e il capitale calcolato in termini reali, non nominali.

Come funzionano le obbligazioni indicizzate all’inflazione

Per capire come funzionano le obbligazioni indicizzate all’inflazione prendiamo come esempio i Btp€i che sono indicizzati all’inflazione europea.

Il Btp indicizzato all’inflazione europea è un titolo di Stato italiano che protegge dall’aumento del livello dei prezzi sulla base dell’inflazione calcolata nell’area euro dall’Eurostat.

L’indicatore di riferimento è l’Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) con esclusione del tabacco. L’Eurostat calcola mensilmente il valore dell’IAPC europeo.

Il meccanismo di indicizzazione permette al detentore di vedersi riconosciuto a scadenza il recupero della perdita del potere di acquisto che si è verificato nel corso della vita del bond indicizzato.

Nel caso in cui si dovesse verificare una riduzione dei prezzi durante la vita del titolo di Stato (deflazione), l’investitore otterrà il valore nominale (pari a 100) del titolo a scadenza.

Va sottolineato che il capitale investito e l’eventuale guadagno si otterranno in pieno solo se si tiene l’obbligazione fino alla scadenza. Da questo punto di vista il meccanismo è identico all’investimento negli altri tipi di obbligazioni.

Per esempio, in caso di rimborso anticipato del Btp€i, “l’ammontare corrisposto sarà pari all’intero capitale sottoscritto moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione e, solo nel caso in cui questo coefficiente fosse inferiore o uguale ad 1, l’ammontare rimborsato sarà pari al valore nominale del titolo stesso; più il rateo di interessi calcolato secondo la procedura di cui al punto 2.7” (fonte: Dipartimento del Tesoro).

Altro meccanismo di funzionamento degli index-linked bond (il termine inglese per definire le obbligazioni indicizzate all’inflazione) da conoscere, riguarda il riconoscimento delle cedole le quali sono di importo variabile. L’ammontare della cedola è calcolato moltiplicando il tasso di interesse fisso (stabilito all’emissione) per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione rilevata tra la data di godimento e la data di pagamento della cedola.

Conviene investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione?

In questa seconda parte dell’articolo proviamo a fornire qualche riflessione per capire se conviene investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione, ed in particolare nei fondi indicizzati.

Anzitutto l’investitore dovrebbe domandarsi se vuole proteggersi contro l’aumento dell’inflazione o dei tassi di interesse. Questo passaggio è fondamentale come hanno dimostrato le obbligazioni indicizzate e i fondi obbligazionari indicizzati nei primi mesi del 2022.

Singolare notare come mentre l’inflazione saliva in modo esponenziale, i principali ETF (exchange-traded fund) legati alle obbligazioni indicizzate all’inflazione perdevano il 7% (fonte: Morningstar.it).

In particolare ci riferiamo al Bloomberg Barclays Euro Government Inflation-Linked Bond Index, che fa da benchmark sia per l’iShares € Inflation Linked Govt Bond UCITS ETF (IBCI) che per il Lyxor Core Euro Government Inflation-Linked Bond (DR) UCITS ETF. (EMI). Questi ultimi due sono i principali ETF legati alle obbligazioni indicizzate dell’area euro.

Come mai è accaduto l’opposto di quanto gli investitori si attendevano dai fondi legati alle obbligazioni indicizzate all’inflazione? L’investitore dovrebbe tenere conto di un particolare fondamentale, ovvero che i mercati non guardano al presente ma al futuro. Significa che quando i valori di borsa salgono o scendono, lo fanno stimando un futuro più roseo o pessimo e non il presente.

Allo stesso modo i mercati hanno provato a “prezzare” l’inflazione sin dal 2021. Dunque, prima di investire in fondi obbligazionari indicizzati all’inflazione è bene capire cosa si prevede accadrà all’inflazione nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

E per capirlo bisogna guardare alle strategie di politica monetaria messe in campo dalle banche centrali sui tassi di interesse nel presente. Quindi cosa succede, che gli investitori reagiscono alle scelte presenti delle banche centrali volte ad attenuare o ridurre l’inflazione futura: gli interventi sui tassi di interesse.

POTREBBE INTERESSARE: Cosa sono tassi di interesse benchmark o tassi di riferimento?

Differenze tra obbligazioni indicizzate e fondi di obbligazioni indicizzate

Ricapitolando. Prima di investire in obbligazioni indicizzate all’inflazione è importante definire se l’obiettivo d’investimento è proteggersi dall’inflazione o dai tassi di interesse in aumento. In seguito decidere se comprare obbligazioni indicizzate all’inflazione o fondi legati a questo tipo di obbligazioni.

Tra le obbligazioni indicizzate all’inflazione e i fondi legati a questo strumento finanziario c’è differenza. I meccanismi di funzionamento sono diversi e legati alla natura stessa dello strumento.

Prima di investire in ETF di obbligazioni indicizzati all’inflazione, è opportuno capire come funzionano gli ETF.

Vanno tenute in conto anche, la tendenza di un ETF a muoversi molto rapidamente, la spiccata sensibilità alle notizie economico/finanziarie giornaliere. Questo significa che un ETF legato alle obbligazioni indicizzate tenderà a reagire rapidamente nei confronti dell’annuncio della banca centrale (ad esempio la Banca centrale europea – BCE) di innalzare drasticamente i tassi di interesse. Nel caso specifico l’ETF obbligazionario indicizzato farà segnare una giornata molto negativa e anche i successivi potrebbero esserlo, perché si presume che in futuro l’inflazione sarà più bassa.

Investire direttamente in obbligazioni indicizzate, invece, ci permetterà di proteggerci contro gli aumenti dei prezzi sul lungo periodo e di incassare periodicamente le cedole rivalutate in base all’inflazione.

In definitiva. Se l’obiettivo è proteggersi contro l’inflazione sul lungo periodo, è meglio acquistare obbligazioni indicizzate all’inflazione e tenerle fino a scadenza. Se invece l’obiettivo è più speculativo e di breve o medio termine, gli ETF legati ai bond indicizzati all’inflazione fanno al caso tuo.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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