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World Energy Outlook 2019. Uso petrolio diminuirà, ma rinnovabili non bastano

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Nov 13, 2019, 10:19 UTC

Pubblicato dall'IEA il World Energy Outlook 2019. L'uso del petrolio diminuirà a partire dal 2030, ma le rinnovabili da sole non bastano.

previsioni

Pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) il volume World Energy Outlook 2019 attraverso cui l’agenzia internazionale fotografa la situazione energetica mondiale, analizzandone i punti di forza e le criticità, le evoluzioni future e quanto ancora c’è da fare.

La transizione energetica è al cuore dell’Outlook di quest’anno, ma l’IEA fa notare che ci sono “profonde disparità nel settore energetico”, c’è un ampio “divario tra le quantità di emissioni di gas serra prodotte e l’insufficienza delle politiche dichiarate per contenere tali emissioni in linea con gli obiettivi climatici internazionali”.

Vi è poi una grande disparità tra quanto si promette in termini di accesso all’energia elettrica e la realtà, che ci dice che 850 milioni di persone ancora oggi non sanno cosa significa accendere una lampadina in casa.

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Non c’è una soluzione unica

“Ciò che appare chiaro dal World Energy Outlook di quest’anno è che non c’è una singola e semplice soluzione per trasformare il sistema energetico globale”, lo ha detto il dr. Fatih Birol direttore esecutivo dell’IEA.

“Molte tecnologie e combustibili hanno un ruolo da svolgere nei settori dell’economia. Per questo motivo abbiamo bisogno di una forte leadership da parte dei responsabili politici, poiché i governi hanno la responsabilità di agire e hanno anche il margine di manovra più ampio per plasmare il futuro”, ha aggiunto il dottor Birol.

Anche se l’energia pulita cresce, da sola non è sufficiente a compensare l’espansione dell’economia mondiale e la crescita della popolazione. Fino al 2040, infatti, la domanda di energia continuerà a crescere dell’1% annuo e con essa il picco di emissioni nocive in atmosfera.

La domanda di petrolio rallenterà a partire dal 2030, ma le fonti di approvvigionamento a basse emissioni e il gas naturale da sole non basteranno a compensare la domanda crescente.

Bisogna consumare di meno

Non basta installare nuovi impianti fotovoltaici o nuovi parchi eolici, non basta (ma è utile) sperimentare altre forme di produzione dell’energia elettrica, è fondamentale ridurre i consumi.

Accanto quindi alla conversione alle nuove fonti di energia, accanto alle politiche di decarbonizzazione, risulta indispensabile ridurre i consumi energetici utilizzando nuove tecnologie a risparmio energetico, ma anche mettendo in pratica stili di vita a volte radicalmente diversi da quelli praticati oggi.

Lo Scenario dello sviluppo sostenibile passa per l’efficientamento energetico, ma il World Energy Outlook 2019 informa che nel 2018 i miglioramenti sul piano dell’efficienza si stanno riducendo e sono ora all’1,2% che è meno della metà rispetto al dato registrato nel 2010. Avremmo invece bisogno di un tasso annuo del 3% per evitare il surriscaldamento climatico, ed evitare che città come Venezia diventino città visitabili solo con muta e boccaglio.

Catturare la CO2

Il World Energy Outlook 2019 ritiene quindi non sufficiente “aggiungere altre fonti di energia rinnovabile” e propone di ridurre le emissioni di CO2 dotando gli impianti esistenti di sistemi di cattura della CO2. Ma propone anche di dismettere prima della loro reale fine tecnica, gli impianti più inquinanti e in particolare quelli asiatici dove ancora si costruiscono centrali a carbone.

Leggere la guida all’impatto del cambiamento climatico sull’economia globale e locale è utile prima di investire in qualsiasi asset.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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