Sale il prezzo del petrolio dopo un taglio della produzione in Kuwait superiore alle aspettative

Venerdì, in una giornata condizionata da segnali positività dai paesi produttori che lentamente si muovono verso l’adesione all’accordo per un taglio della produzione, il prezzo del petrolio greggio si muove in rialzo. Il piano previsto dall’Opec e dagli altri principali paesi produttori dovrebbe iniziare ufficialmente nel mese di gennaio, ma alcuni paesi hanno già iniziato a compiere passi verso la transizione. L’accordo si pone l’obiettivo di ridurre l’eccesso di offerta e di stabilizzare i prezzi.

Secondo fonti giornalistiche il Kuwait, Arabia Saudita e Abu Dhabi avrebbero già comunicato ai clienti asiatici l’imminente taglio alla produzione. Anche la Russia ha dichiarato venerdì che tutte le compagnie petrolifere del paese, inclusa la più importante, Rosneft, hanno accettato di ridurre la produzione.

Il Kuwait ha comunicato ai propri clienti l’intenzione di tagliare l’offerta in misura superiore a quanto inizialmente previsto.

Nella giornata di venerdì, inoltre, Goldman Sachs ha detto di prevedere un prezzo del petrolio greggio Brent compreso fra i 55 $ e 60 $ il barile a partire dalla seconda metà del 2017.

Non tutte le notizie diffuse nella giornata di venerdì sono state rialziste, ed è per questo che il rialzo è stato limitato. L’Iraq, nonostante il suo impegno per la riduzione della produzione per 210.000 barili al giorno, ha infatti annunciato la sottoscrizione di nuovi accordi che comporteranno un aumento delle vendite verso clienti asiatici come Cina e India.

Anche la Libia si appresta ad aumentare la produzione dopo aver usufruito di un’esenzione da parte dell’accordo dell’Opec a causa del calo di produzione dovuto ai disordini nel paese.

GAS NATURALE

Venerdì i future sul gas naturale hanno chiuso in ribasso; intanto gli investitori hanno reagito alle previsioni che per le prossime due settimane indicano un aumento delle temperature nelle principali aree della domanda degli Stati Uniti. Nonostante il rapporto settimanale dell’agenzia di informazione sull’energia USA, che in riferimento la settimana conclusasi il 9 dicembre segnala un prelievo superiore alle aspettative pari a 147 miliardi di piedi cubi, gli speculatori si sono riversati su posizioni long perché le previsioni meteo hanno prevalso sui dati governativi ribassisti.

Nella giornata di venerdì i trader hanno tenuto sotto pressione il mercato dei future sul gas naturale con scadenza a marzo reagendo alle previsioni meteo per i giorni che vanno dal 16 al 22 dicembre; il fronte di aria gelida dovrebbe rafforzarsi ulteriormente raggiungendo gli Stati Uniti centrali e meridionali nel fine settimana e all’inizio della prossima settimana per lasciare il posto a un aumento delle temperature sugli Stati Uniti orientali nel corso della prossima settimana. Nei prossimi sette giorni la domanda di gas naturale dovrebbe superare la media e poi scendere a partire dalla metà della prossima settimana.

FOREX

Nella giornata di venerdì le prese di beneficio e le quadrature di posizione in vista del fine settimana e forse del Natale e delle festività del nuovo anno hanno contribuito a spingere in rialzo i malconci Yen giapponese e Euro. Entrambi i mercati avevano subito una batosta a inizio settimana, quando la Federal Reserve ha aumentato il tasso di interesse di riferimento prevedendo fino a tre incrementi dei tassi nel corso del 2017.

Alla notizia i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono saliti vertiginosamente e conseguentemente il dollaro USA ha guadagnato terreno contro un paniere delle principali valute estere.