Nella giornata di venerdì i future sul petrolio greggio hanno guadagnato terreno in seguito alla decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni contro
Nella giornata di venerdì i future sul petrolio greggio hanno guadagnato terreno in seguito alla decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni contro alcuni enti e individui iraniani in risposta al test missilistico effettuato dal paese asiatico in violazione dei termini dell’accordo sul nucleare. A inizio settimana, la Casa Bianca aveva infatti diffidato l’Iran.
Le sanzioni prevedono il divieto di accesso al sistema finanziario Usa o ad accordi con società statunitensi per 13 singoli individui e 12 enti.
Per quanto riguarda le altre notizie dal comparto petrolifero, l’azienda di servizi petroliferi Baker Hughes ha segnalato in riferimento alla scorsa settimana un incremento di 17 piattaforme negli Stati Uniti. Il conteggio è in rialzo costante e, dopo aver toccato i minimi lo scorso giugno, il numero di pozzi attivi ha raggiunto ora le 583 unità, a fronte delle 467 di un anno fa.
Nonostante le notizie riguardanti le sanzioni, il rally di oggi non ha preso slancio ed è stato frenato dall’impatto ribassista della produzione di greggio USA in aumento.
Oro
Su Comex, i future sull’oro si sono mossi perlopiù in rialzo a metà mattinata recuperando dai minimi di inizio sessione, un’inversione favorita del calo del dollaro USA. Se il mercato dell’oro riuscirà a mantenersi in quota fino alla chiusura, finirà in rialzo del 2%, archiviando la miglior performance settimanale dall’inizio di novembre.
Gli speculatori hanno continuato a sostenere il mercato dell’oro nel corso della settimana: le partecipazioni in fondi ETF indicizzati sull’oro della SPDR Gold Shares sono saliti giovedì di 1,5 t, attestandosi a 211,22 t.
Sulla stessa linea i dati del Word Gold Council, secondo il quale lo scorso anno gli investimenti in oro sono saliti ai massimi degli ultimi quattro anni, anche se la domanda di oro nel settore della gioielleria è scesa ai minimi dal 2009. In calo anche la domanda di oro per monete e barre.
Dollaro USA
Nella giornata di venerdì il dollaro USA è finito sotto pressione dopo che gli investitori hanno reagito negativamente al rapporto sulle buste-paga del settore non agricolo negli USA. Il dato principale ha ampiamente superato le aspettative ma quello sulla crescita dei salari nel mese di gennaio ha invece indebolito l’ipotesi di un aumento dei tassi di interesse nel breve termine.
Secondo i dati del Dipartimento del Lavoro Usa, il mese scorso le buste-paga nei settori non agricoli sono aumentate di 227.000 unità, la migliore performance degli ultimi quattro mesi, superiore ampiamente alle 170.000 unità previste. Il salario medio orario, però, è cresciuto solamente di tre centesimi (+0,1%) quando gli investitori avevano scontato un incremento dello 0,3%.
Dei dati positivi avrebbero potuto rafforzare l’ipotesi di un aumento di tassi nel mese di marzo, ma probabilmente ipotesi di tre incrementi dei tassi nel corso del 2017, come previsto dalla Fed del mese di dicembre, diviene più improbabile. Secondo i trader, infatti, la banca centrale potrebbe aumentare i tassi a giugno e a dicembre.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.