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Nuove frizioni tra Italia e Commissione Europea: il tema del deficit di bilancio e la manovra economica preoccupano i mercati

Da:
Alberto Ferrante
Aggiornato: Sep 6, 2018, 08:11 UTC

Il tema del deficit di bilancio e della soglia del 3% del PIL è stato ampiamente discusso dal governo nelle ultime ore. L'idea è adesso quella di non sfidare l'Europa e di cercare di mantenersi sotto il limite imposto da Bruxelles. Ma le frizioni con la Commissione Europea e le prime notizie sul piano di bilancio spaventano i mercati ed estendono il gap tra bond italiani e titoli tedeschi.

italia

Oggi, il Premier italiano Giuseppe Conte ha incontrato i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio per discutere i principali dettagli della manovra economica. L’idea è quella di creare un piano finanziario in grado di “consentire il rilancio economico e sociale del Paese”.

Di Maio ha affermato pubblicamente che la manovra in questione permetterà di mantenere i cordini in ordine, rassicurando i mercati, i piccoli risparmiatori e le famiglie italiane. Nell’incontro, hanno trovato spazio anche i temi caldi del reddito di cittadinanza e della flat tax.

La manovra economica, continuano a ripetere i massimi vertici, verrà svolta nel totale rispetto dei vincoli posti dall’Unione Europea.  A tal proposito, Di Maio ha affermato che il governo tratterà con l’Unione Europea per i dettagli della questione sugli investimenti in deficit. Nello specifico, è stato annunciato che verranno tagliate il più possibile tutte le spese superflue, anche all’interno dell’esecutivo, mentre per le altre uscite si è propensi ad avviare una contrattazione con Bruxelles.

Intanto, la stampa internazionale parla di un nuovo scontro con la Commissione Europea proprio sul tema deficit. Dopo le prime notizie sul progetto di bilancio che verrà votato nelle prossime settimane, Oettinger si è nuovamente scagliato contro il governo italiano, parlando di un rischio mortale per l’Unione Europea. Accanto alla Romania, All’Ungheria e alla Polonia, il Commissario Europeo responsabile del Bilancio ha aggiunto l’Italia nella lista dei Paesi intenzionati a indebolire o distruggere l’Europa.

Così, dopo le prime notizie sul programma della coalizione e dopo i primi dubbi sollevati da diversi esperti e istituzioni mondiali, il timore dei mercati si è riversato ancora una volta sui titoli italiani: Il gap tra i bond italiani a 10 anni e i titoli equivalenti tedeschi è più che raddoppiato, a quota 286.

Il vincolo del 3% del PIL sembra dunque troppo pericoloso da oltrepassare. Salvini stesso ha affermato di non voler superare la soglia decisa da Bruxelles, sostenuto dalle recenti dichiarazioni di Di Maio. Se tuttavia il limite dovesse essere superato, l’Italia potrebbe nuovamente inasprire i suoi rapporti con la Commissione Europea, che aveva annunciato di attendersi una seria riduzione del deficit strutturale dell’economia italiana già dall’anno prossimo.

A riguardo, il ministro dell’Economia Giovanni Tria continua a mostrarsi più moderato nei confronti dell’Unione Europea: la sua opinione è quella di mantenere il deficit al di sotto del 2% del PIL nel piano finanziario dell’anno prossimo. E non sembrerebbe impossibile.

Il governo precedente aveva fissato come obiettivo un deficit dell’1,6% nel 2018 e dello 0.8% nel 2019. Secondo Tria, l’esecutivo attuale potrebbe fermarsi all’1.2% del PIL per l’anno prossimo. A patto che non vengano introdotte nuove misure particolarmente pesanti.

Così, mentre il governo cerca di rassicurare i mercati, l’idea che inizia a circolare è quella del veto sul bilancio UE. Tuttavia, per quanto concerne la proposta del bilancio 2019, il budget annuale viene approvato a maggioranza qualificata, e non risulta che l’Italia si sia fatta notare per episodi di ostruzionismo.

Il veto potrebbe invece essere posto sul bilancio pluriennale per gli anni 2021-2027, che va approvato all’unanimità. Tuttavia, potrebbe essere necessario attendere altri due anni.

 

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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