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Nonostante il debole rapporto sull’inflazione statunitense, la coppia EUR/USD si muove al ribasso

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Dec 14, 2013, 02:10 GMT+00:00

Durante la notte il dollaro si è spinto al rialzo contribuendo a mettere sotto pressione l'euro e la Sterlina. Anche le materie prime come il lingotto e

Nonostante il debole rapporto sull’inflazione statunitense, la coppia EUR/USD si muove al ribasso

Durante la notte il dollaro si è spinto al rialzo contribuendo a mettere sotto pressione l’euro e la Sterlina. Anche le materie prime come il lingotto e il greggio hanno registrato un calo a causa di un  dollaro forte che le ha rese più costose per i trader stranieri. Nessuno sa con esattezza cosa abbia innescato il rally del dollaro ma alcuni investitori affermano che ciò sia stato dovuto alla crescente convinzione che la Fed possa ridurre il suo stimolo monetario mensile alla prossima riunione del 18 dicembre.

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Giovedì i trader pensavano che un rapporto sulle vendite al dettaglio statunitensi migliore del previsto avrebbe spinto la Fed ad anticipare il ridimensionamento, tuttavia, il rapporto di oggi sull’indice PPI indica che la Banca centrale potrebbe aver bisogno di mantenere lo stimolo fluttuante. Il rapporto di oggi mostra che il PPI non ha raggiunto l’obiettivo fissato dalla Fed, il che significa che la Banca Centrale prolungherà lo stimolo al fine di raggiungere il tasso d’inflazione che si era prefissata.

Secondo il Dipartimento del Lavoro, il PPI scenderà per il terzo mese consecutivo in seguito al calo dei prezzi dell’energia. Questo rapporto indica che l’indice PPI è calato dello 0,1 % a novembre contro le aspettative degli analisti che avevano previsto rimanesse invariato da ottobre.

La coppia EUR/USD è stata messa sotto pressione per il secondo giorno consecutivo. I guadagni sono stati incoraggiati degli indicatori di ipercomprato che hanno aiutato ad apportare debolezza al mercato. Alcuni trader si sono ritirati dalle posizioni a causa sia del rafforzamento del dollaro che dell’incertezza dei tempi di attuazione del programma di ridimensionamento della Fed. Fondamentalmente, i trader stanno cercando di adattare le loro posizioni, dopo l’enorme rally durato sette gironi, in vista del rapporto della Fed del prossimo 18 dicembre. Infine, anche le preoccupazioni su un rafforzamento dell’eurozona in assenza dello stimolo della Banca Centrale Europea hanno influito sui prezzi.

Anche la coppia GBP/USD si è indebolita per la terza sessione consecutiva. Sul grafico giornaliero un’azione al di sotto del fondo di oscillazione a 1,6290 ha invertito la tendenza principale al ribasso creando le condizioni per una potenziale rottura verso una zona di ritracciamento a 1,6147 – 1,6078.

Dal punto di vista dei fondamentali, questa settimana la pressione di vendita si è manifestata dopo che la Sterlina non è riuscita ad attrarre nuovi compratori  quando ha rotto al di sopra del precedente top a 1,6442. In quel momento, Weale, membro della Banca d’Inghilterra, aveva dichiarato che l’inflazione è mantenuta bassa al fine di assicurare un cambio di direzione della politica della Banca Centrale. Ieri, un altro funzionario ha dichiarato che la BoE sta facendo l scelta giusta mantenendo la linea politica attuale. Il Presidente della Boe Mark Carney ha introdotto ulteriore pressione sul mercato ripetendo che i tassi d’interesse dovrebbero restare ai massimi storici fino a che il tasso di disoccupazione raggiunge il 7%.

Per il terzo giorno consecutivo l’indice dei prezzi sull’oro con scadenza a febbraio ha risentito del dollaro forte e delle speculazioni di un’anticipazione della riduzione dello stimolo monetario entro la fine di dicembre. Tuttavia, il mercato ha registrato un’inversione di rotta quando il rapporto sul PPI statunitense non ha superato le aspettative.

La grande svendita di giovedì potrebbe aver spaventato i trader facendogli credere che il mercato era pronto per dirigersi verso un nuovo minimo, ma il dietrofront di oggi indica che i compratori sono ancora presenti sul mercato. Sul grafico giornaliero la tendenza principale è al rialzo e l’azione dei prezzi è preoccupante ma la tendenza rimarrà al rialzo fino a quando non di verrà violato il fondo di oscillazione a 1210,10$.

Da un punto di vista tecnico, venerdì è stata confermata l’inversione del prezzo massimo di chiusura a 98,752$ dei future sul greggio con scadenza a febbraio. L’azione ha creato la possibilità di una potenziale rottura di due/tre giorni verso la zona di ritracciammento a 95,26$ – 94,44$.

Da un punto di vista fondamentale, gli investitori si stanno interrogando sull’accuratezza dei dati dell’ultimo rapporto rilasciato dall’EIA che mostrava una calo delle scorte di 10,6 milioni di barili nella settimana del 6 dicembre. Gli investitori si aspettavano un calo di 2,5 milioni di barili. L’attuale rottura suggerisce che le condizioni di ipercomprato e un aggiustamento delle scorte stanno attraendo pressione di vendita.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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