Non date retta alle voci: una vittoria di Trump non causerà il disastro dei mercati finanziari

Gli ultimi sondaggi sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti rivelano che la candidata democratica Hillary Clinton è ancora in testa, ma il vantaggio che una settimana fa era a 5 punti è ora sceso a circa 1,5 punti.

Per diversi mesi, Wall Street ha scontato una facile vittoria di Clinton, ma tale valutazione ha cominciato a cambiare il 28 ottobre, quando il Fbi ha riaperto le indagini sulle email della candidata democratica e sull’utilizzo di un server privato durante il suo mandato da segretario di Stato.

L’azione del prezzo della scorsa settimana indica nettamente un importante cambiamento negli investitori. La fiducia in Clinton è stata rimpiazzata dalla paura di Trump. Clinton è sempre stata considerata la rappresentante dello “status quo”, mentre Trump è stato descritto come “l’ignoto”.

Durante la campagna elettorale, diversi siti di economia hanno pubblicato articoli sull’influenza negativa che una vittoria di Trump avrebbe sulla borsa degli Stati Uniti. Mentre la maggior parte degli articoli concorda su un ribasso del 5%, alcuni vanno oltre, predicendo una reazione in stile Brexit alla vittoria di Trump. A mio parere, la prima previsione è maggiormente vicina a quello che ritengo accadrà. La seconda predizione è soltanto puro sensazionalismo.

Gli articoli che descrivono nel dettaglio le conseguenze dell’elezione di Trump sui mercati degli Stati Uniti sono più di quelli riguardanti gli effetti di una vittoria di Clinton, superficiali e piuttosto rari.  Se la candidata democratica rappresenta lo “status quo”, ciò significa che avrà la medesima influenza sui mercati del presidente Obama: assolutamente zero. Gli stessi siti di finanza che per otto anni sono andati ripetendo che le borse sono salite grazie alla politica dei tassi bassi attuata dalla Fed, stanno ora tentando di sostenere che una vittoria di Clinton provocherebbe un nuovo rialzo. Mi pare difficile.

Gli investitori hanno già avuto un parziale assaggio di quel che potrebbe accadere se Trump venisse eletto. L’oro è aumentato, i titoli del Tesoro degli Stati Uniti si sono mossi in rialzo, il dollaro si è deprezzato e le borse sono scese. Il sistema ha funzionato. Certamente, vi saranno aggiustamenti alla nuova amministrazione che potrebbero causare incertezza. E sappiamo tutti che Wall Street odia l’incertezza.

Lo sappiamo perché la borsa degli Stati Uniti ha assistito e si è ripresa dalla recente incertezza durante il rallentamento dell’economia cinese, durante quasi due anni di annunci della Fed sull’imminente innalzamento dei tassi di interesse e durante il Brexit. Per questo, non temo una vittoria di Trump. Chiunque non si sia protetto dalla possibilità di un ribasso della borsa non avrà alcuna giustificazione in caso di perdita di valore dei suoi investimenti. Il tempo per coprire le posizioni e prepararsi al peggio è stato ampio.

Quanti prevedono una reazione in stile Brexit capiranno di essersi sbagliati semplicemente perché il Brexit è una situazione irreversibile di lungo periodo. I pesi e i contrappesi del sistema politico degli Stati Uniti impediranno che Trump si riveli un disastro. E il bello è che, se a noi americani non piacesse, tra quattro anni potremmo votare un altro presidente. Il mio parere è che, chiunque vinca, non si verificherà alcun disastro, il “cigno nero” che alcuni hanno previsto. Semplicemente, non accadrà. In particolare, in caso di vittoria di Trump.