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L’Oro Crolla ma Rivedrà la Luce alla Fine del Tunnel?

Da
Colin First
Aggiornato: Dec 19, 2016, 08:21 GMT+00:00

Ieri i prezzi dell’oro sono crollati, con il dollaro statunitense che si è rafforzato su tutta la linea, a seguito dell’annuncio della Fed di un rialzo

L’Oro Crolla ma Rivedrà la Luce alla Fine del Tunnel?

Ieri i prezzi dell’oro sono crollati, con il dollaro statunitense che si è rafforzato su tutta la linea, a seguito dell’annuncio della Fed di un rialzo dei tassi d’interesse, come ampiamente atteso dai mercati; il tono delle dichiarazioni della Fed è risultato molto più duro di quanto ci si sarebbe aspettato. Avevamo previsto che gli ulteriori rialzi dei tassi attesi per il 2017 avrebbero generato una pressione sui prezzi del metallo aurifero per un maggiore periodo di tempo; ciò ha iniziato a verificarsi ieri con i prezzi che hanno infranto il livello dei 1150$, hanno raggiunto la regione dei 1135$, per poi mostrare un leggero recupero e ora vengono trattati sopra i 1140$, mentre scriviamo. Tuttavia, appare solo un sollievo temporaneo dato che ci si aspetta che il dollaro continuerà a rafforzarsi nel breve e medio periodo, generando una pressione sui prezzi dell’oro che subiranno un ribasso maggiore di quanto abbiamo visto finora. Il presente scenario è stato determinato dalle dichiarazioni della Fed che ha segnalato ulteriori rialzi dei tassi nel 2017, da due a tre, oltre quello stabilito nella giornata di ieri, facendo sì che i fondi venissero disinvestiti dal mercato aurifero per essere spostati verso il dollaro statunitense e verso altri asset correlati, alla ricerca di migliori profitti. Tutto questo, in aggiunta al calo della domanda del metallo prezioso da parte della Cina e dell’India, nei mesi a venire, è destinato a colpire duramente i prezzi dell’oro nel medio termine, dandoci la conferma che i prezzi dovrebbero subire un crollo nel medio periodo. Di conseguenza, ogni sorta di significativo rimbalzo dovrà essere considerato come un’opportunità per andare corti su questa materia prima.

Ieri i prezzi del petrolio hanno mostrato una correzione a seguito del rafforzamento della moneta statunitense; tuttavia rimangono ben sostenuti dopo l’accordo raggiunto dai produttori petroliferi sul taglio della produzione. I prezzi hanno raggiunto i 55$, che è stato il nostro obiettivo nel breve periodo, per poi subire un calo verso i 52$, con una previsione di ulteriore correzione verso i 50$, visto che il dollaro continua a rafforzarsi sui mercati. Ci aspettiamo che la regione di supporto fra i 49$ e i 50$ possa contenere questo leg di correzione e continuiamo a considerare la regione dei 55$-60$ come prossimo obiettivo nel medio termine, poiché l’accordo suddetto comincia a mostrare i suoi effetti, e tali effetti si ripercuoteranno sui dati che verranno resi noti neprossimi mesi.

Ieri anche i prezzi dell’argento hanno mostrato un ribasso, come tutte le altre materie prime, cominciando a risentire gli effetti del rafforzamento del dollaro, sia per il rialzo dei tassi d’interesse operato dalla Fed che per gli ulteriori rialzi previsti per il 2017. Sebbene i prezzi dell’argento siano destinati a rimanere sotto pressione, come stiamo dicendo da parecchi giorni, prevediamo che i prezzi di questa materia prima mostreranno una performance migliore dell’oro, nel medio termine.

Sull'Autore

Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di  FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.

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