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L’OCSE Tratteggia l’Attuale Situazione del Mercato del Lavoro in Italia: Occupazione in Lieve Ripresa, ma Non è Abbastanza

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Jul 10, 2018, 07:19 UTC

%%excerpt%%L’OCSE, nel suo Employment Outlook del 2018, ha lanciato uno sguardo attento alla situazione italiana. Se l’occupazione sembra essere in lieve ripresa, il ritmo di crescita è ancora insoddisfacente. A ciò si aggiunge una contrazione dei salari reali e un’eccessiva insicurezza per i lavoratori, mentre l’ascensore sociale italiano resta in stallo.

Italia OCSE

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha recentemente pubblicato l’Employment Outlook del 2018, evidenziando i traguardi raggiunti e le criticità persistenti nelle economie dei trentacinque Paesi membri.

Come intuibile, per l’Italia i risultati sono alquanto complessi, e la loro interpretazione apre la strada a numerose riflessioni.

Il primo dato ad emergere  suggerisce una tiepida ripresa dell’occupazione, aumentata del 2.3% rispetto al 2013, quasi in linea con il livello pre-crisi, che si attestava sul 51%.

La tendenza positiva dovrebbe perdurare almeno per i prossimi due anni, ma il ritmo di crescita è ancora ben lontano dalla media degli altri Paesi industrializzati. La disoccupazione italiana è infatti scesa rispetto agli scorsi anni, ma si attesta ancora a oltre 4.5 punti percentuali sopra i livelli del 2008, facendo dell’Italia la terza Nazione con il più alto tasso dell’area.

Ben più drammatico è tuttavia l’indicatore dei salari reali, che dimostra come, dalla fine del 2016 alla fine del 2017, essi siano diminuiti dell’1.1%, prevalentemente a causa di una grave stagnazione della produttività e dell’eccessivo impiego di contratti temporanei o part-time. Anche in questo caso, la media degli altri Paesi registrata dall’OCSE è di gran lunga superiore, e segna un aumento complessivo dello 0.6%.

Quanto fin qui espresso è evidentemente alla base del grande livello di insicurezza nel mercato del lavoro in Italia, vale a dire il rischio di disoccupazione. In tal senso, l’Italia è l’economia con il più alto livello d’insicurezza, dopo Grecia, Spagna e Turchia.

Il rapporto dell’OCSE si sofferma anche sul grave problema della mobilità sociale. Tra i tanti dati emersi, si fa largo prepotentemente una statistica secondo la quale quasi il 40% dei figli di lavoratori manuali finiscono inevitabilmente per seguire la stessa strada intrapresa dai genitori, mentre solo il 6% degli studenti con genitori non diplomati riesce ad ottenere una laurea. Il problema fin qui esposto è particolarmente diffuso in tutta Europa, ma anche in questo caso è possibile osservare un picco in Italia, dove la mobilità educativa ed occupazionale è assai bassa.

Il monito lanciato dall’Organizzazione si accompagna a dei validi suggerimenti, secondo i quali l’Italia dovrebbe spingere per promuovere l’uguaglianza di opportunità attraverso massicci investimenti in istruzione, combattendo la disoccupazione di lunga durata e migliorando il supporto alle famiglie in stato di povertà. L’ascensore sociale italiano è infatti fermo, e da ciò potrebbero scaturire gravi conseguenze economiche, in grado di impattare negativamente anche sul livello di coesione sociale.


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Nel complesso, il leading indicator, meglio noto come superindice, dell’OCSE ha segnato un -0.17% rispetto al maggio 2017. Sebbene, complessivamente, l’indicatore continui a tratteggiare una prospettiva di crescita stabile per l’area, molte economie hanno subito una contrazione, come nel caso della Gran Bretagna, della Francia e della Germania. Su base mensile, il superindice dell’Italia mostra un -0.19%.

 

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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