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L’escalation della guerra commerciale manda al tappeto l’azionario mondiale

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Aug 2, 2018, 12:21 UTC

Crollano i mercati ed aumentano i rischi di una recessione globale: la guerra commerciale potrebbe diventare più di uno scambio di minacce se USA e Cina non vi porranno un freno.

L’escalation della guerra commerciale manda al tappeto l’azionario mondiale

I mercati azionari asiatici ed europei hanno subito forti vendite questo Giovedì dopo che la Cina ha minacciato repentine “contromisure” qualora gli Stati Uniti intensificassero la guerra commerciale, aumentando drasticamente le tariffe su oltre 200 miliardi di dollari di importazioni. Una caduta della valuta cinese nei confronti del dollaro USA ha inoltre accelerato i volumi mattutini a Londra, segnando il livello più debole da Maggio dello scorso anno, mentre l’indice CSI 300 delle azioni di Shanghai e Shenzhen ha chiuso in calo dello 2,3% e l’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in perdita del 2,2%.

I timori di un peggioramento della guerra commerciale si sono diffusi attraverso i mercati azionari europei, con l’indice Stoxx Europe 600 che perde un punto percentuale e le azioni delle case automobilistiche del vecchio continente che sono tra le più colpite.Alle 14:00 male il nostro indice, il MIB, che perde oltre un punto e mezzo percentuale, dopo il già significativo calo di ieri; forti perdite anche per Francoforte, mentre la discesa è stata più contenuta per Parigi.

Lo spread italiano tra Btp e Bund si attesta è volato sopra i 250 punti, per attestarsi a 249 punti, subito dopo la decisione della Boe di innalzare il costo del denaro. Del resto un contesto di tassi di interesse in rialzo penalizza l’Italia, essendo uno dei Paesi più indebitati al mondo.

Anche il Dow, l’S & P 500 e il Nasdaq si apprestano ad aprire al ribasso, come segnalato dal trading dei future sul mercato. Oggi i funzionari cinesi hanno reagito con forza alla minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di raddoppiare già dal mese prossimo le tariffe proposte per $ 200 miliardi di importazioni annuali dalla Cina. “Per quanto riguarda la minaccia da parte degli Stati Uniti di intensificare ulteriormente la guerra commerciale, la Cina è pienamente preparata ed introdurrà contromisure al fine di difendere la dignità del paese e gli interessi del popolo cinese, nonché difendere il libero commercio e il sistema multilaterale” questo è quanto dichiarato dal Ministro del Commercio cinese.

Mercoledì sera è emerso che Mr Donald Trump aveva chiesto ai suoi consulenti di esaminare l’aumento delle tariffe di 200 miliardi di dollari in merci cinesi da una proposta del 10% al 25%.

“In primo luogo, consigliamo agli Stati Uniti di correggere il proprio atteggiamento e di non tentare di ricorrere al ricatto. Questo non funziona con la Cina “, ha detto Geng Shuang, portavoce del ministero degli Esteri. “In secondo luogo, consigliamo agli Stati Uniti di tornare al dialogo e di non agire con rabbia, poiché finirà per farsi del male”. Lo yuan offshore, che commercia in grandi hub valutari al di fuori della Cina continentale, è sceso dello 0,52% negli ultimi scambi, con un dollaro che acquista 6,86 unità della valuta. Lo yen giapponese, che in genere aumenta durante i periodi di maggiore incertezza geopolitica, è cresciuto dello 0,21 per cento rispetto al dollaro a 111,46 ¥. L’euro è sceso dello 0,4 per cento rispetto al dollaro. Nel frattempo, le valute dei mercati emergenti erano fuori dallo 0,58%, secondo un indice JPMorgan.

Gli investitori, comunque, scommettono su un rialzo del costo del denaro Usa a settembre e non escludono un secondo rialzo a dicembre. In più, come hanno commentato gli esperti di Bnl, «il dollaro si rafforza sulla possibile escalation sul fronte commerciale mentre la divisa unica è in calo anche dopo la pubblicazione dei sondaggi anticipatori sul comparto manifatturiero che confermano una crescita più contenuta». La moneta unica è a un soffio dalla soglia di 1,16 dollari. Dopo un avvio stabile, ha iniziato a perdere quota il valore del greggio

 

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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