Le Materie Prime Energetiche Si Muovono Tutte Al Rialzo

Questa mattina, il greggio WTI continua a a muoversi al rialzo guadagnando 34 centesimi sulla sessione asiatica ed è commerciato a 97.68$. Nonostante i forti numeri globali, soprattutto quelli registrati dagli Stati Uniti e dalla Cina a seguito di un PIL statunitense migliore del previsto e del rilascio dei rapporti sull’occupazione e sulla produzione che hanno mostrato numeri superiori alle aspettative, i prezzi attuali sembrano essere fuori misura. L’aumento delle scorte registrato in Oklaoma nelle ultime 10 settimane ha afflitto i prezzi, tuttavia la conferma di una possibile ed imminente apertura dell’oleodotto Keystone potrebbe diminuire il numero delle scorte presenti in Oklahoma senza però garantire una riduzione delle  scorte globali poiché la produzione settimanale statunitense posta costantemente nuovi record.

Sempre questa mattina, il Brent guadagna 79 punti ed è negoziato a 109.86$ restringendo così lo spread a 12$, segno di un greggio troppo caro. Secondo i dati riportati dal monitoraggio dei contratti più attivi, la scorsa settimana, i prezzi del greggio WTI hanno guadagnato il 5.3% registrando la migliore performance dal mese di luglio. Lo scorso martedì, l’istituto Americano per il Petrolio ha rilasciato il suo rapporto settimanale sulle scorte di greggio statunitense, che è stato prontamente seguito da quello dell’EIA rilasciato nella giornata successiva. Stando ad un secondo sondaggio effettuato da analisti petroliferi, prevediamo che le scorte commerciali del combustibile statunitense diminuiscano per la seconda settimana consecutiva, mostrando, nella settimana conclusasi il 6 dicembre, una fornitura pari a 2.8 milioni di barili. Ricordiamo come il rapporto EIA aveva riportato un calo di 5.6 milioni di barili nella settimana precedente, più precisamente quella terminata il 29 Novembre, mostrando così il primo calo delle ultime 11 settimane.

L’EIA ha dichiarato che nella settimana conclusasi lo scorso lunedì, il prezzo medio nazionale di vendita al dettaglio della benzina è sceso dello 0,3% ed è negoziato a  3,269$ al gallone, rafforzando così il calo registrato nella settimana precedente pari a 2,1 centesimi. L’Energy Information Administration ha inoltre mostrato come, rispetto all’anno precedente, i prezzi abbiano subito un ribasso del 2,4% pari ad 8 centesimi, pertanto gli attuali prezzi della benzina registrano un calo del 20.5% sul record della media nazionale che il 7 luglio 2008 aveva colpito i 4.144$ dollari al gallone. Questo mese, il prezzo medio nazionale di vendita al dettaglio della benzina è di 3,271$ al gallone.

Nelle previsioni energetiche a breve termine, rilasciate nel mese di novembre, l’EIA ha previsto, per il corrente mese,  un prezzo medio della benzina pari a 3.17$ al gallone, un record per Dicembre.  La previsione si basa sulla media dei furure di greggio su Nymex che registrano un numero pari a 94,50$  al barile, contro gli 87,86 $ dell’anno precedente. La media dei futures di greggio su Nymex attualmente é di 96,57$.

Il gas naturale è negoziato a 4,246 guadagnando 10 punti e aumentando il numero dei traenti profitto del  3% in previsione di un ulteriore abbassamento delle temperature statunitensi. Matt Rogers, un meteorologo presso Commodity Weather Group, ha dichiarato quanto segue : “Assisteremo ad un ulteriore esplosione artica nella settimana che precede il Natale”.

Un centro metereologico privato, l’MDA Weather Services, ha previsto che le basse temperature si sposteranno dalla zona centrate degli Stati Uniti a quella orientale in un arco di tempo che varia da 1 a 5 giorni e che successivamente, tra 6-10 giorni, colpiranno il nord. Inoltre si pensa che tra 10-15 giorni il freddo si sposterà a Sud e ad Ovest, tuttavia potrebbe perdurare al nord.