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L’Argentina di Macri si prepara alle nuove misure di austerità: l’obiettivo è annullare il deficit di bilancio

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Sep 4, 2018, 11:58 UTC

Dopo il crollo del peso argentino, Il Presidente Macri ha annunciato delle dure misure di austerità volte ad annullare il deficit di bilancio e a convincere l'FMI a liberare subito il prestito di 50 miliardi di dollari. Tra le misure annunciate, risalta la tassa sulle esportazioni e la riduzione dei ministeri dell'esecutivo. Il compromesso, nel breve termine, sarà un sensibile aumento della povertà in tutto il Paese.

L’Argentina di Macri si prepara alle nuove misure di austerità: l’obiettivo è annullare il deficit di bilancio

Mentre la Turchia ha drammaticamente raggiunto un altro picco inflazionistico negli ultimi giorni di Agosto, sfiorando il 18%, la situazione argentina continua a compromettersi. Il Presidente Mauricio Macri ha incontrato a Buenos Aires i membri del suo governo e alcuni tecnici economici per costruire delle solide misure anti-crisi dopo l’ennesima svalutazione del peso, che ha perso oltre il 30% sul dollaro, spingendo la Banca Centrale a far impennare i tassi di interesse al 60%.

Si tratta di correttivi certamente estremi e straordinari, atti a limitare il più possibile il crollo della valuta. Il Presidente ha presentato le nuove misure di austerità come degli strumenti in grado di ridurre il deficit di bilancio a zero entro il 2019, commentando che l’Argentina non può permettersi di spendere più denaro di quanto ne abbia.

Una delle misure annunciate riguarda una tassa straordinaria sulle esportazioni e il taglio di metà dei ministeri dell’esecutivo. Attraverso la sinergia scaturita da queste due scelte, si potrebbe anche raggiungere un surplus primario dell’1% nel 2020, dichiara Macri. Il prezzo da pagare sarà una crescita della povertà, che il governo cercherà di contrastare con misure atte a sostenere le fasce più povere della popolazione, calmierando inoltre i prezzi dei prodotti alimentari più essenziali.

Ciò che adesso Mauricio Macri chiede è di liberare subito i 50 miliardi del prestito “stand by” concesso all’Argentina dal Fondo Monetario Internazionale. L’obiettivo del deficit zero fissato per il 2019 è infatti volto, tra le altre cose, a richiamare l’attenzione dell’FMI e garantire al governo il prestito richiesto, che sarebbe dovuto arrivare nel 2020 e nel 2021.

Dopo l’intervento pubblico del Presidente, il Ministro delle Finanze, Nicolàs Dujovne, ha annunciato che l’Argentina si propone di raggiungere un equilibrio della sua spesa fiscale, puntando anche sulle tasse nelle esportazioni, per ridurre il deficit di bilancio. Nello specifico, prodotti chiave come la soia subiranno una tassa di quattro pesos per dollaro, mentre per altri settori verrà applicata una tassa di tre pesos per dollaro. Chiaramente, si tratterà di un diritto di esportazione transitorio, che, secondo i calcoli effettuati, potrebbe riuscire a ridurre il deficit di bilancio dell’1%.

Sebbene non sia stata sottaciuta la gravità della situazione, Macri sostiene che il suo governo sta affrontando le difficoltà nel modo migliore possibile e che l’Argentina dopo questo sacrificio riuscirà a superare la crisi.

Ma proprio in seno all’esecutivo argentino sta originandosi nelle ultime settimane una grave frattura, che vede da un lato emergere i sostenitori del risanamento fiscale austero e dall’altra i favorevoli a un allentamento della stretta finanziaria.

Intanto, la Legge Finanziaria per il 2019 dovrà essere negoziata con l’opposizione, poiché il governo non dispone della maggioranza in nessuna delle due Camere.

 

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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