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Un triste Natale per la sterlina

Da
Bob Mason
Aggiornato: Dec 23, 2016, 21:11 GMT+00:00

Nel corso di questa settimana, mentre il dollaro si è mosso in ribasso contro alcune delle valute principali, cedendo lo 0,13% con l'euro e lo 0,33% con

Un triste Natale per la sterlina

Nel corso di questa settimana, mentre il dollaro si è mosso in ribasso contro alcune delle valute principali, cedendo lo 0,13% con l’euro e lo 0,33% con lo yen, ogni speranza che la sterlina trascorresse questi sette giorni relativamente  senza variazioni è svanita sin dall’inizio. the Dollar has eased against some of the majors this week, down 0.13% against the EUR and 0.33% against the Yen, any hopes of the pound getting through the week relatively unscathed, the political doors firmly shut for Christmas, were dashed from the start of the week.

Il cambio tra sterlina e dollaro si è, infatti, mosso in ribasso per quattro sessioni consecutiva, con la valuta britannica che, durante la settimana, ha ceduto l’1,85% contro quella statunitense prima delle festività natalizie.

Con la coppia GBP/USD assestata a 1,2265$, in ribasso dello 0,15% durante la giornata, il futuro della valuta britannica è oscuro: l’inflazione e la riduzione della spesa delle famiglie continueranno nel 2017, i mercati si risveglieranno dalle ferie natalizie ad appena una settimana dall’avvio di un trimestre di caos, che dovrebbe terminare col governo di Sua Maestà Britannica a invocare l’applicazione dell’art. 50 del TUE.

Soltanto una settimana fa, la Banca d’Inghilterra ha rimosso ogni speranza di un innalzamento dei tassi nel breve periodo, sottolineando come il rallentamento dell’economia del Regno Unito proseguirà nell’anno nuovo e affermando che, con la stabilizzazione della sterlina, l’inflazione non aumenterà. Dall’annuncio della Banca d’Inghilterra, il cambio tra sterlina e dollaro si è mosso in ribasso del 2,96%. Dalla reazione dei mercati, si può dedurre come l’obiettivo di Carney e della sua squadra sia la stabilità.

La settimana è stata tranquilla, priva di dati sul Regno Unito che potessero influire sull’andamento della sterlina – il che non è sempre positivo – e il deprezzamento dello 0,57% verificatosi nella giornata di giovedì è avvenuto nonostante la pletora di dati sugli Stati Uniti. Tra questi, rileva la lettura deludente della spesa individuale per il mese. I mercati sono riusciti ad assimilare i deboli dati sull’inflazione, con Trump che dovrebbe risolvere il problema della Fed con l’aumento dei prezzi nel corso del nuovo anno. L’unica vera buona notizia dagli Stati Uniti riguarda la terza stima del Pil del terzo trimestre. La crescita dovrebbe, infatti, essere del 3,5%.

Il deprezzamento della coppia GBP/USD durante la sessione europea rende questa molto interessante. Difficilmente i dati sul Regno Unito saranno di ispirazione per i mercati, essendo limitati al Pil del terzo trimestre e agli investimenti delle imprese. Tali letture sono, infatti, dati corretti o previsti in linea con le stime precedenti. Verrà, infine, diffuso il deficit del conto corrente del terzo trimestre, che dovrebbe registrare un incremento.

Anche qualora i dati sul Pil fossero corretti al rialzo, il grigio futuro che attende la valuta britannica, così come ammesso dalla Banca d’Inghilterra, lascia alla sterlina poco da festeggiare durante questo Natale.

Recentemente, ho scritto della parità e che, per il minimo storico del cambio tra sterlina e dollaro, si deve tornare al febbraio del 1985, quando la coppia toccò gli 1,05$. Perché i mercati comincino a puntare con maggiore decisione contro la sterlina in attesa dell’applicazione dell’art. 50 del TUE alla fine di marzo, sono necessari soltanto pochi altri deprezzamenti del 2-3%.

La Banca d’Inghilterra ha affermato con chiarezza che, in caso di disordinato ribasso della sterlina, dovrà intervenire. All’inizio del prossimo anno, la coppia GBP/USD potrebbe tranquillamente scendere al di sotto degli 1,20$, in particolare qualora la pressione inflazionistica aumentasse e l’economia del Regno Unito cominciasse a risentirne.

L’inflazione è ancora uno dei rischi maggiori per l’economia del Regno Unito. Voci di una manovra restrittiva della Banca d’Inghilterra darebbero immediato sostegno alla sterlina, prima della pronuncia delle Corti, all’inizio dell’anno nuovo, che potrebbe portare a una revisione dell’intera questione della Brexit.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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