In attesa dell'annuncio della Fed sui tassi di interesse e della sua dichiarazione sulla politica monetaria, previsti per le 19:00 GMT, i mercati sono
In attesa dell’annuncio della Fed sui tassi di interesse e della sua dichiarazione sulla politica monetaria, previsti per le 19:00 GMT, i mercati sono tranquilli. Alle 19:30, la presidente della Fed, Janet Yellen, terrà una conferenza stampa. Infine, i membri del Fomc dovrebbero rilasciare dichiarazioni sui prossimi innalzamenti dei tassi di interesse. Tali notizie saranno in grado di muovere i mercati.
Dato il recente aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti a causa delle aspettative di inflazione, i trader guarderanno alle previsioni del Fomc sugli innalzamenti dei tassi per capire se prenderle in considerazione quando elaborano le proprie proiezioni. In tal caso, il dollaro si muoverebbe in rialzo. Se la Fed decidesse di ignorare i segnali inviati dal mercato dei titoli del Tesoro, il dollaro potrebbe sperimentare una netta rottura che provocherebbe volatilità in tutti i principali settori dei mercati finanziari.
L’oro
In attesa dell’annuncio della Fed, il prezzo dell’oro aumenta, probabilmente a causa della liquidazione delle posizioni da parte dei trader nervosi o a causa di aggressivi compratori in controtendenza che puntano sul deprezzamento del dollaro.
Qualora i toni della Fed fossero da falco, il prezzo dell’oro dovrebbe scendere al di sotto dei 1150,00$. Un tono da colomba da parte della Fed farebbe, invece, salire l’oro dai 1171,40$ ai 1182,00$.
Il greggio
Nella giornata di mercoledì, il greggio ha perso circa l’1%, con i trader che hanno reagito alla rinnovata preoccupazione per l’eccesso di offerta. I fattori principali della pressione di vendita sono individuabili nelle scorte di greggio degli Stati e nelle dichiarazioni dell’Opec, secondo cui la riduzione della produzione deve essere attuata per evitare la possibile crescita del surplus.
Secondo l’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia, nella settimana conclusasi il 9 dicembre, le scorte di greggio sono diminuite di 2,6 milioni di barili. Gli analisti attendevano una contrazione di 1,6 milioni di barili.
I trader hanno evidenziato come il declino abbia riguardato soprattutto il Padd 5 ossia la costa occidentale. Il dato non riflette, quindi, la condizione generale degli Stati Uniti. A Cushing in Oklahoma, centro di consegna per i contratti future, le scorte sono aumentate per la sesta volta in sette settimane. Tale incremento riflette un autentico eccesso di offerta.
Secondo un rapporto pubblicato dall’Opec nella giornata di mercoledì, nel prossimo anno, l’eccesso di offerta di petrolio aumenterà a meno che i membri del cartello non diano attuazione all’accordo sulla riduzione della produzione.
Nel suo rapporto mensile, l’Opec afferma che, senza i tagli alla produzione, nel 2017 l’eccesso di offerta raggiungerebbe gli 1,24 milioni di barili al giorno. Tale previsione indica un incremento della produzione pari a 300000 in più rispetto al precedente documento dell’Opec.
L’Opec ha dichiarato che, nello scorso mese, ha prodotto 33,87 milioni di barili, ossia 150000 barili al giorno in più rispetto a ottobre. Secondo un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, pubblicato all’inizio della settimana, l’Opec, nel mese di novembre, ha prodotto 34,2 milioni di barili al giorno, 500000 barili in più rispetto alla stima ufficiale del cartello petrolifero.
Se tali cifre fossero valide, la proposta di tagliare la produzione non avrebbe praticamente alcun effetto sull’eccesso di offerta.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.