Pertanto, tutto dipende dai dati macroeconomici sul Regno Unito, se rifletteranno o meno una debolezza che potrebbe fungere da allarme per la Banca d’Inghilterra e per i membri del Comitato per la Politica Monetaria.
Nella sessione di martedì, i dati sull'inflazione, inferiori alle aspettative, hanno pesato sulla sterlina. Ora, il sentimento nei confronti della Banca
Nella sessione di martedì, i dati sull’inflazione, inferiori alle aspettative, hanno pesato sulla sterlina. Ora, il sentimento nei confronti della Banca d’Inghilterra e l’andamento della politica monetaria dipende ampiamente dagli indicatori economici delle prossime settimane. Con l’inflazione al di sotto dell’obiettivo del 2% ed escludendo per il momento un prolungato superamento di tale tasso, si riduce la necessità di misure restrittive.
Pertanto, tutto dipende dai dati macroeconomici sul Regno Unito, se rifletteranno o meno una debolezza che potrebbe fungere da allarme per la Banca d’Inghilterra e per i membri del Comitato per la Politica Monetaria.
I dati sul Regno Unito pubblicati nel corso della settimana potrebbero indicare debolezza, ma non grave, come mostrano quelli diffusi nella giornata di martedì. Le letture diffuse nella mattinata di oggi avranno effetti simili sulla sterlina. Per la Banca d’Inghilterra, la stabilità del mercato del lavoro è di fondamentale importanza nelle decisione sulla politica monetaria, ossia se mantenerla invariata o sostituire le misure espansive adottate ad agosto con provvedimenti restrittivi.
Le previsioni indicano un incremento delle richieste di sussidio di disoccupazione a gennaio e un aumento del 2,8% annuo dell’indice delle retribuzioni medie con bonus per il mese di dicembre.
I mercati devono attendersi un dato sulle richieste di sussidio di disoccupazione superiore alle previsioni, in particolare considerando la flessione nell’indice dei direttori degli acquisti del settore privato di gennaio.
Sorprendentemente, i mercati non paiono preoccuparsi dell’impatto della Brexit sull’economia del Regno Unito. Molti soggetti non si curano dei rischi e persino Carney afferma che l’economia del Regno Unito ha ampiamente superato la tempesta. Tuttavia, finché i mercati non si faranno un’idea su come il governo britannico intende procedere nei negoziati con l’UE, il sentimento rimarrà relativamente positivo, specialmente considerando il mutamento del quadro politico in Europa e l’ascesa di Marine Le Pen.
Ogni dato deludente che venisse pubblicato nella mattinata di oggi aumenterebbe la possibilità di ulteriori misure espansive. In attesa della pubblicazione, prevista per la sessione di venerdì, la lettura sulle vendite al dettaglio di gennaio potrebbe assumere sempre maggiore importanza. Dati deludenti potrebbero pesare sull’economia del Regno Unito, specialmente se si considera il contributo del settore dei servizi alla crescita nel quarto trimestre.
Mentre ci si interroga sulla prospettive della politica monetaria del Regno Unito, si comincia a fare chiarezza su quella degli Stati Uniti. Durante la sua relazione al Congresso nella giornata di martedì, la presidente della Fed, Yellen, è, infatti, stata meno ambigua del solito. Inoltre, si devono considerare i dati sugli Stati Uniti che verranno pubblicati durante la sessione odierna, tra cui la lettura delle vendite al dettaglio di gennaio e il tasso di inflazione.
Yellen ha affermato chiaramente che, qualora gli indicatori economici continuassero a sostenere le previsioni della Fed sul mercato del lavoro, l’inflazione e la crescita, durante la riunione del Fomc di marzo verranno prese delle misure. Inoltre, secondo Yellen, la Fed deve intervenire sui tassi quanto prima.
Sebbene i mercati non abbiano ancora fatto del tutto propria la prospettiva di una manovra restrittiva a marzo, si deve considerare quanto raramente il presidente della Fed anticipi che una riunione del Fomc preveda l’adozione di misure di politica monetaria.
Se positivi, i dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione, che verranno pubblicati nel pomeriggio di oggi, potrebbero influire sull’andamento del dollaro più di quanto abbia fatto la relazione di Yellen.
I dati di oggi confermeranno una manovra restrittiva a marzo? È improbabile, ma certamente ne getteranno le basi, considerato che, prima della riunione del Fomc a metà marzo, è prevista la pubblicazione dei dati sulle buste paga dei settori non agricoli e sulla crescita dei salari.
All’apertura della sessione europea, la coppia GBP/USD cede lo 0,1% e si attesta a 1,2460$. Il dollaro guadagna lo 0,12% sull’euro e, con un rialzo dello 0,13%, l’indice del dollaro spot raggiunge quota 101,33. Il dollaro recupera dal minimo intragiornaliero di quota 101,16 toccato durante la sessione asiatica a causa della reazione dei mercati ai dati pubblicati nella giornata di oggi.
Per quanto riguarda dollaro e sterlina, l’influenza del rischio politico potrebbe, almeno per il momento diminuire. Il dollaro dovrebbe muoversi in rialzo, mentre la sterlina dovrebbe deprezzarsi.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.