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Inflazione Italia: a luglio accelera a +1,5%

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Aug 13, 2018, 13:26 UTC

Mentre l’Italia vive una estate climaticamente calda solo a sprazzi, e le borse restano calde come non mai a causa della crisi Turca, l’Istat presenta i nuovi dati dei prezzi al consumo riferiti al mese di luglio 2018.

inflazione

I dati confermano un aumento dell’inflazione in Italia dell’1,5% su base annua, in aumento dello 0,3% rispetto al mese di giugno quando era al +1,3%. Confermate in pieno le stime preliminari dell’indice nazionale dei prezzi al consumo che non tengono conto dei tabacchi.

Cosa sta facendo aumentare l’inflazione in Italia?

Secondo i dati forniti dall’Istat, l’accelerazione dell’inflazione a luglio si deve in particolar modo ai prezzi dei beni energetici regolamentati, che passano da -1,2% a +5,5% rincarando cioè le bollette degli utenti per i prossimi mesi.

L’aumento delle bollette è solo parzialmente mitigato dal rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che passano dal +2,9% al +1,7%.

Se da un lato c’è chi plaude all’aumento dell’inflazione considerandola un effetto positivo per l’intera economia, in realtà l’aumento delle bollette e dei prezzi dei biglietti del trasporto pubblico sono negativi per le tasche degli italiani. Significheranno un avvio dell’anno lavorativo e scolastico, a settembre, con più soldi da sborsare per andare a lavoro e mandare i figli a scuola. E significa pagare di più per l’energia elettrica e riscaldarsi il prossimo inverno.

Gli italiani spendono di più in cultura e vacanze

Al netto dei beni energetici, a crescere sono anche i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona: +0,8% in un mese. Probabilmente complice la maggiore spesa degli italiani per andare in vacanza, al cinema, nei musei e altri luoghi di svago (concerti, eventi a pagamento, ecc.).

L’inflazione sugli alimentari non si ferma

A incidere sulle tasche degli italiani è anche l’inflazione sugli alimentari che non arresta la sua corsa neppure nei mesi estivi. Crescono i prezzi dei beni alimentari, per la cura della persona e della casa del 2,2% (come a giugno).

Crescono anche i prodotti ad alta frequenza di acquisto e di cui spesso non si può fare a meno, in questo caso a luglio siamo al +2,8%.

L’abbigliamento costa più caro del 2017

Anche se non fanno parte di questa rilevazione, i prezzi praticati durante i saldi estivi di abbigliamento e calzature crescono rispetto al 2017. Ciò è avvenuto perché lo scorso anno i saldi sono iniziati il primo luglio in quasi tutte le regioni, mentre quest’anno il 7 luglio.

In pratica, rispetto al 2017, a parità di abbigliamento e calzature in saldo, quest’anno abbiamo sborsato qualche punto percentuale in più.

Dati importanti, perché ci fanno comprendere come nonostante gli sconti l’inflazione sia capace di farci spendere di più anche quando i prodotti sono in saldo.

Le famiglie di operai e impiegati le più colpite

L’Istat riporta anche l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), il quale, al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,5% rispetto a luglio 2017.

Che le famiglie di operai e degli impiegati siano le più colpite lo conferma indirettamente un commento dell’Istat scritto a margine del testo integrale sull’inflazione di luglio 2018.

In questa fase si conferma quindi un quadro inflazionistico che vede consolidarsi pressioni sui prezzi di prodotti di uso quotidiano e di largo consumo.

Consoliamoci con l’inflazione di fondo

L’Istat riporta anche i dati della cosiddetta inflazione di fondo, che calcola il prezzo di quei beni e servizi meno volatili, cioè che escludono gli energetici e gli alimentari freschi.

Rispetto al mese di giugno, l’inflazione di fondo di luglio frena da +0,8% a +0,7%.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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