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Il pifferaio magico: quando Trump suona, i mercati lo seguono

Da
Bob Mason
Pubblicato: Feb 9, 2017, 12:11 GMT+00:00

Le banche centrali sono sempre più preoccupate dalla possibile imposizione di tariffe commerciali alla Cina. La preoccupazione è giustificata, perché gli

Il pifferaio magico: quando Trump suona, i mercati lo seguono

Le banche centrali sono sempre più preoccupate dalla possibile imposizione di tariffe commerciali alla Cina. La preoccupazione è giustificata, perché gli effetti sull’economia degli Stati Uniti e sul sistema economico globale sarebbero negativi.

Il mercato non è preoccupato soltanto dalle tariffe commerciali, ma anche dalle politiche protezionistiche sostenute da Trump, che potrebbero provocare un balzo dell’inflazione, così ponendo la Fed nella necessità di modificare la propria politica dei tassi di interesse per contrastare l’aumento generalizzato del livello dei prezzi.

L’economia globale ha certamente beneficiato dei bassi tassi di interesse adottati per fare fronte alla crisi finanziaria. Il basso costo del credito ha, infatti, sostenuto la ripresa economica. Se Trump attuasse le misure proposte in campagna elettorale, il costo del credito aumenterebbe in maniera significativa non soltanto negli Stati Uniti, ma anche negli altri paesi. Inoltre, non si deve sottovalutare il crescente indebitamento delle imprese in Cina e altrove.

Come ho scritto ieri nel mio articolo “Harker e Trump: la vera guerra valutaria?”, il desiderio dell’amministrazione degli Stati Uniti di un dollaro debole porta a chiedersi se, come e quando Trump adotterà le tanto attese misure di stimolo. Al momento, pare proprio che ci vorrà non poco tempo per ricostruire gli Stati Uniti e certamente tale constatazione non alleggerisce la pressione.

Ciò riporta i mercati sulla politica estera. Trump ha, infatti, scritto una lettera al primo ministro cinese in cui propone una relazione costruttiva tra Washington e Pechino, che vada a vantaggio sia della Cina sia degli Stati Uniti.

La notizia è certamente positiva per i mercati, in particolare se si considerano i numerosi attacchi portati da Trump alla Cina durante la campagna elettorale e nei primi giorni della sua presidenza. Inoltre, con i mercati che guardano alla visita del primo ministro nipponico Abe a Washington, che si svolgerà nella giornata di domani, vi è un certo ottimismo. Ammesso che Trump non cambi atteggiamento.

I mercati hanno risposto positivamente. Grazie alla lettera di Trump e all’ottimismo per la visita di Abe, il dollaro ha trovato supporto. Lo yen guadagna lo 0,24% sul dollaro, raggiungendo i 112,21¥ e l’oro continua a salire, aumentando dello 0,43% per toccare quota 1244,85 nelle prime ore della sessione europea.

Tali mosse non sono decisive e non sorprendono: già altre volte, l’amministrazione Trump ha, infatti, cambiato opinione. Tuttavia, è un passo nella giusta direzione e, durante la sessione europea e quella degli Stati Uniti, il dollaro potrebbe essere nuovamente spinto in rialzo. A ogni modo, prima della pubblicazione dei dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, servirà una certa prudenza.

Verso l’apertura della sessione europea, la dinamica del mercato ha seguito un andamento maggiormente logico. Durante la sessione asiatica, l’euro e la sterlina sono stati sotto pressione. Col procedere della sessione europea, l’euro ha guadagnato lo 0,08% per raggiungere gli 1,0708$ e la coppia GBP/USD è salita dello 0,23% a 1,2572$. Il rischio geopolitico e la preoccupazione per la Brexit continuano a pesare su entrambe le valute.

La giornata sarà decisiva per i mercati, nonostante i dati economici sugli Stati Uniti siano limitati alla lettura settimanale delle richieste di sussidio di disoccupazione. I mercati attendono notizie dalla Casa Bianca e sulla visita di Abe, in particolare per conoscere la posizione che Trump prenderà col Giappone e sulla politica commerciale, senza dimenticare le questioni politiche tra Giappone e Cina, che dovrebbero essere discusse durante l’incontro.

Mentre i mercati si concentrano più sulla politica estera, il pomeriggio di oggi vede un intervento di Bullard, uno dei membri del Fomc. Bullard deve ancora esprimersi a favore delle tre manovre restrittive nel corso dell’anno. Pertanto, ogni dichiarazione dai toni da falco fornirà al dollaro ulteriore supporto, anche se Bullard è privo del diritto di voto. A ogni modo, ogni movimento del dollaro non sarà notevole come quelli osservati nella giornata di martedì dopo le affermazioni di Hawker, un altro membro del Fomc, ma dotato del diritto di voto.

Alla redazione di questo articolo, il cambio tra dollaro e yen si attesta a 112,20¥, con la valuta nipponica che guadagna lo 0,23%. L’euro è invariato a 1,0708$ e la coppia GBP/USD sale dello 0,23% a 1,2572$. Nonostante i fattori negativi in Europa, cresce, infatti, la propensione al rischio, che spinge le borse europee in rialzo.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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