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Il Petrolio non si Ferma più! Continua il Rally del Brent

Da:
Armando Madeo
Aggiornato: May 22, 2018, 14:20 UTC

Dopo una pausa di assestamento il Brent si riaffaccia sopra gli 80 dollari, pronto a registrare nuovi massimi in attesa del meeting dell’OPEC.

Il Petrolio non si Ferma più! Continua il Rally del Brent

Manca ormai un mese esatto al 174° meeting dei paesi produttori di petrolio programmato per il 22 Giugno nel quale i membri del cartello e gli alleati esterni ad esso dovranno necessariamente prendere una decisione sulla volontà o meno di proseguire nella strategia dei tagli alla produzione.

Non si parlerà soltanto di questo, ma sicuramente e ciò nonostante le smentite, si parlerà di Iran e di Venezuela. Su quest’ultimo tema l’OPEC sta già analizzando da vicino il calo della produzione in Venezuela, per capire se sussistono le condizioni utili a spalmare il deficit di produzione fra i paesi membri. La mossa dell’OPEC segna un cambio nelle strategie di inizio anno del cartello, il quale si era detto non preoccupato dalla situazione venezuelana ed aveva minimizzato gli effetti derivanti dalla crisi. Oggi e domani il tema venezuelano sarà al centro di tavoli tecnici del comitato di gestione che si stanno tenendo a Jeddah; degna di nota è la presenza ai tavoli anche del ministro Russo Novak, chiaro segnale che potrebbe anche essere delineata la strategia che verrà adottata nei prossimi mesi.

La produzione petrolifera in Venezuela ha toccato un minimo di lungo periodo pari a 1,505 milioni di barili al giorno ad Aprile, quasi 500.000 barili al di sotto del suo obiettivo di produzione OPEC. Il leader della sinistra venezuelana Nicolas Maduro ha vinto domenica le elezioni aggiudicandosi un nuovo mandato di sei anni.

Quanto detto non minaccia di per se l’accordo sui tagli, ma potrebbe a questo punto configurarsi un ridimensionamento. L’attuale tasso di conformità dei tagli attuato dai paesi OPEC e non OPEC si attesta intorno al 166%, il che significa che ci si trova ben oltre gli obiettivi prestabiliti. È inutile dire che se dovesse in questi giorni trapelare qualche notizia in merito a ciò che poi verrà ufficializzato a Giugno, il mercato sconterà nei prezzi le anticipazioni in base al grado di rilevanza.

Nel frattempo i dati riportati dalla “Commodity Futures Trading Commission” riferiti alle rilevazioni effettuate al 15 Maggio hanno mostrato una riduzione delle posizioni nette speculative long degli hedge fund nei sei maggiori contratti future+option sul petrolio pari a 16 milioni. La liquidazione di posizioni sono avvenute maggiormente sui future del Crude Oil.  All’uscita dal posizionamento sul greggio però, non è susseguita un exit strategy sui raffinati; si registrano infatti posizioni long record da parte dei gestori di fondi sia sulla benzina, che sui distillati.


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Nel mentre i negoziati fra gli Stati Uniti e la Cina va avanti; gli Stati Uniti hanno sospeso l’entrata in vigore di dazi contro i cinesi che sarebbero costati 150 miliardi di dollari sui beni importati. “Entrambe le parti” ha dichiarato Mnuchin alla CNBC “hanno concordato di sospendere l’entrata in vigore dei dazi per sedersi al tavolo e concordare misure diverse”. Lo stesso Mnuchin ha poi dichiarato ieri sempre alla stessa emittente che si stanno compiendo grossi passi avanti e che le trattative sono più che mai avviate.

 

 

 

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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