Mancano 24 ore all'inizio della riunione OPEC e una fuga di notizie vede ridotta la possibilità di raggiungere un accordo per la riduzione delle quote di
Mancano 24 ore all’inizio della riunione OPEC e una fuga di notizie vede ridotta la possibilità di raggiungere un accordo per la riduzione delle quote di produzione. Naturalmente, si tratta di “voci” che potrebbero non corrispondere alla realtà, tuttavia, per la sessione odierna si prevede una forte volatilità dei mercati. Martedì il greggio WTI posta un forte calo, tuttavia, questa mattina si muove leggermente al rialzo per attestarsi su quota 74.15$ mentre il Brent guadagna 38 centesimi ed è scambiato a 78.50$.
I ministri dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) si incontreranno a Vienna il Giorno del Ringraziamento con alcuni dei suoi 12 stati membri che vogliono apportare un taglio della produzione di almeno 1 milione di barili giornalieri al fine di sostenere i prezzi.
L’Opec non ha trovato alleati per contrastare la caduta dei prezzi del petrolio. L’ipotesi di un accordo per tagliare la produzione insieme a Russia e Messico è tramontata questo pomeriggio a Vienna, dopo una riunione a porte chiuse che ha messo a confronto i ministri dell’Energia dei due paesi, esterni all’Organizzazione, con il potente ministro del Petrolio saudita, Ali Al Naimi, e il ministro degli Esteri venezuelano Rafael Ramirez, uno dei più agguerriti “falchi” dell’Opec.
Il ministro degli Esteri del Venezuela Rafael Ramirez ha mostrato come i membri dell’OPEC e i produttori esterni all’organizzazione abbiano convenuto che il prezzo del greggio ‘non sia adeguato’.
Martedì scorso i prezzi del greggio si sono mossi al ribasso in entrambi i lati dell’Atlantico, il Brent ha postato una perdita del 2,5% mentre il greggio WTI perde il 2,2%. Le forti preoccupazioni riguardanti un possibile rallentamento della crescita economica in Asia hanno innescato una forte pressione ribassista sul greggio. Inoltre, la scorsa settimana la Cina, la principale economia asiatica, ha sorprendentemente apportato un taglio ai tassi di interesse mostrando così un chiaro segnale rallentamento. L’economia giapponese è scivolato nella recessione, scenario che ha portato alle elezioni anticipate, elezioni che si terranno nel mese di dicembre. Stando a quanto riportato martedì dalla L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), nei prossimi due anni l’economia globale migliorerà gradualmente, tuttavia, il Giappone crescerà meno del previsto e l’eurozona continuerò a lottare con la “stagnazione” e un possibile aumento del rischio di deflazione.
Detto questo, i trader attendono il rilascio dei rapporti d’inventario. Per quanto riguarda la settimana terminata il 21 Novembre, l’EIA prevede un incremento di 500.000 barili delle scorte di greggio, un calo di 600.000 barili delle scorte di distillati, che includono cherosene e gasolio, e un incremento delle scorte di benzina di 1,8 milioni di barili. Un’incremento delle scorte di greggio potrebbe spingere i prezzi del greggio ulteriormente al ribasso.
Ricordiamo come i viaggiatori americani si stiano preparando al Giorno del Ringraziamento, il giorno più trafficato dell’anno. I prezzi della benzina si muovono nuovamente al ribasso mentre il Brent rimane in prossimità dei recenti minimi. Ricordiamo, inoltre, come i prezzi dei prodotti alimentari possano subire un lieve rincaro in prossimità del Giorno del Ringraziamento e come alcune strade possano essere ricoperte di neve, tuttavia, i viaggiatori sono pronti ad affrontare ogni difficoltà pur di raggiungere la famiglia. Quest’anno i guidatori americani trarranno un sospiro di sollievo quando si fermeranno presso le stazioni di benzina poiché, stando a quanto riportato domenica da un’indagine effettuata da Lundberg, nelle ultime due settimane il prezzo medio di un gallone di benzina negli Stati Uniti ha registrato un ribasso di 10 centesimi postando i minimi degli ultimi 4 anni.