L’Italia si appresta a ospitare l’ennesimo Governo figlio di un’omonima crisi, anche se stavolta appare delinearsi un continuum del precedente. Sì perché
L’Italia si appresta a ospitare l’ennesimo Governo figlio di un’omonima crisi, anche se stavolta appare delinearsi un continuum del precedente.
Sì perché il nuovo premier, Paolo Gentiloni, ha tenuto a precisare che la “maggioranza sarà la stessa che sosteneva Renzi”.
Il che appare amabilmente paradossale, fornendo spunti positivi e non. Se la maggioranza è la stessa, vuol dire che quanto elaborato non andrà perduto ma anzi portato avanti. La domanda che sorge rileva in termini di stabilità, e di riflesso di credibilità verso interlocutori stranieri e mercati.
Un elemento di rottura già è presente ed è costituito dalle richieste del gruppo di Denis Verdini, Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, che potendo contare su ben 18 senatori, costituisce un interlocutore da non sottovalutare nella scelta della squadra di Governo.
Piaccia o non piaccia, ALA sarà la prima questione da affrontare per il Premier, che per conferire e mantenere una stabilità di Governo dovrà valutare anche le posizioni dell’opposizione, su tutte M5s e Lega Nord, il cui orientamento sembra essere lo scontro a oltranza, avendo comunicato l’intenzione di non presentarsi agli incontri col nuovo Presidente del Consiglio.
Dal fronte forzista appare ferma l’idea di rifiutare un Governo di larghe intese, emersa proprio da quanto dichiarato dal Cavaliere: “Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l’unica strada possibile, l’approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto”.
E aggiunge: “Forza Italia non è disponibile a sostenere un governo di larga coalizione. Tocca al Pd esprimere e sostenere un Governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la più breve possibile”.
La crisi di Governo potrebbe durare poco, ma il primo vero banco di prova del nuovo capo del Governo sarà affrontare la questione di Mps, specie considerando la riapertura dei mercati mercoledì e la necessità di trasmettere un segnale di forza in un momento in cui l’Italia è esposta su più fronti e il rischio di una speculazione politico-finanziaria si fa sempre meno remoto.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.