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FMI, è la peggiore crisi economica dalla Grande Depressione del 1930

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 15, 2020, 09:35 GMT+00:00

Per il FMI, il Fondo monetario internazionale, questa è la peggiore crisi economica dalla Grande Depressione del 1930. Scenari attesi nel 2020 e nel 2021.

Fmi

La situazione è più che seria e il rialzo del prezzo dell’oro sembra esserne un indicatore. Secondo il FMI, il Fondo monetario internazionale il pianeta vive la più profonda crisi economico-finanziaria dalla Grande Depressione del 1930.

Mai così in basso. Il Pil globale quest’anno è stimato in calo del -6,3% rispetto alle stime di gennaio che lo davano in positivo di poco più del 3%. Questo significa che il GDP mondiale quest’anno è ora stimato in -3%.

Stime, ma indicative se si considera che secondo il Global Financial Stability Report pubblicato dal FMI proprio mentre si svolge il meeting di primavera inusualmente in videoconferenza, la perdita di Pil in termini economici varrà circa 9mila miliardi di dollari fra il 2020 e 2021, che equivalgono al Pil del Giappone e della Germania messi insieme.

FMI, in recessione tutti

Tutti sono in recessione, i Paesi ricchi, i Paesi in via di sviluppo e i Paesi poveri. Questa volta nessuno si salva, esattamente come durante la Grande Depressione.

Certamente un altro mondo il 1930 e forse per questo che la crisi odierna potrebbe alla fine essere anche ben peggiore.

Nel 2021 la ripresa

Tutte le stime fino a oggi elaborate indicano che i Pil nazionali crolleranno un po’ ovunque, per poi rimbalzare il prossimo anno. In molti casi il rimbalzo sarà solo un parziale recupero di quanto perso nel 2020.

Nel 2021 il FMI prevede un rimbalzo del Pil globale del +5,8% nello scenario di base, ma gli scenari elaborati sono molti e più o meno ottimistici.

Tutto dipenderà effettiva conclusione delle misure sanitarie nei vari Paesi.

Se la pandemia dovesse condizionare anche la seconda metà del 2020, per l’economia planetaria si prospetta un calo di un ulteriore -3%, che porterebbe il totale al -9,3% del Pil mondiale.

E se la pandemia dovesse protrarsi anche nel 2021, ci si dovrebbe attendere un ulteriore -8% del GDP globale.

Scenari pessimistici, ma da investitori quali siamo è basilare tenerne conto.

Come andrà a finire per l’Italia secondo il FMI?

Secondo il FMI il Pil dell’Italia nel 2020 si contrarrà del -9,1% e nella migliore delle ipotesi il rimbalzo nel 2021 sarà del +4,8%.

Ciò significa che per recuperare quanto perso in tre mesi di lockdown dovremo lavorare i prossimi 2 anni almeno. I primi segnali di vera ripresa li vedremo a partire dal 2023, ma è solo una stima.

Anche la disoccupazione tornerà a livelli record al 12,7% nel 2020, dopo aver chiuso il 2019 al 10% netto. Nel 2021, poi, dovrebbe verificarsi un mini effetto rimbalzo al 10,5% secondo la stima del Fondo monetario internazionale.

Come andrà in Europa?

Le stime del FMI presentate nel nuovo Global Financial Stability Report indicano che la Germania se la caverà abbondantemente con una disoccupazione che risalirà al 3,9% per poi calare al 3,5% nel 2021.

Molto male la Spagna che ha già un disoccupazione al 14,1%, la quale schizzerà al 20,8% nel 2020 per poi attenuarsi al 17,5% nel 2021, mostrando poca resilienza rispetto a Italia e Germania.

Anche la Francia passerà dall’8,5% di disoccupati del 2019 al 10,4%, con una quota che dovrebbe restare invariata anche nel 2021.

Il Pil dell’area euro è stimato dal FMI in calo del -7,5% con un parziale recupero del +4,7% nel 2021 nello scenario più ottimista.

Per quanto riguarda il Pil, la Germania -7% e la Francia -7,2%, il Regno Unito -6,5%.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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