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Ecco che tornano i rialzisti. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Jan 13, 2017, 12:54 UTC

Per tutta la prima parte del giorno, il dollaro ha continuato a muoversi in ribasso, con l'indice spot della valuta statunitense che, all'apertura dei

Ecco che tornano i rialzisti. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti

Per tutta la prima parte del giorno, il dollaro ha continuato a muoversi in ribasso, con l’indice spot della valuta statunitense che, all’apertura dei mercati europei, è tornato in negativo, cedendo lo 0,03% al momento della stesura di questo articolo, pur essendo risalito dal minimo al di sotto di quota 101 toccato nella giornata di ieri.

Nella seconda metà della settimana, certamente molti fattori hanno influito sull’andamento dei mercati: non si tratta soltanto di Trump, ma anche dei verbali della riunione sulla politica monetaria della Bce. Il documento riflette, infatti, un certo dissenso nell’Eurotower riguardo al programma di acquisto di titoli. Al contempo, l’incremento dell’inflazione sostiene l’euro, attualmente in rialzo dello 0,19% sul dollaro.

Se il dissenso si manifesta in seno alla Bce, similmente le dichiarazioni di alcuni membri del Fomc sollevano interrogativi sulla tempistica degli innalzamenti dei tassi da parte della Fed nel 2017. Durante la sessione degli Stati Uniti, sono, infatti, intervenuti Harker, Lockhart e Bullard. Le manovre restrittive vanno da quella unica prospettata da Bullard alle tre annunciate da Harker. Simili toni da colomba giungono nonostante l’andamento sempre più positivo sperimentato dall’economia degli Stati Uniti durante la seconda metà dell’anno.

I toni da colomba dei membri del Fomc, uniti all’assenza di dettagli da parte di Trump circa le misure di stimolo, hanno provocato il deprezzamento del dollaro. La mancanza di dati economici rilevanti durante la settimana va, poi, ad aggiungersi al sentimento negativo nei confronti della valuta degli Stati Uniti. Attualmente, l’AUD guadagna lo 0,09% per raggiungere gli 0,74906$. Tale rialzo si è verificato nonostante i deboli dati sul commercio della Cina pubblicati nella mattinata di oggi e il declino del prezzo delle materie prime. Al  momento, l’indice Bloomberg scende dello 0,22%, trascinato dai dati sul commercio diffusi durante la sessione asiatica.

Mentre il dollaro si mantiene sulla difensiva, credo che, durante le sessioni europea e degli Stati Uniti, si assisterà a un’inversione di tendenza. Nel pomeriggio, verranno, infatti, pubblicati dati macroeconomici fondamentali sugli Stati Uniti, tra cui le vendite al dettaglio di dicembre che, secondo le previsioni, dovrebbero essere aumentate nel corso dell’ultimo mese dell’anno. Verranno, poi, diffusi i dati sulla fiducia dei consumatori e sul mercato del lavoro, insieme a un netto incremento dei salari che ha sostenuto i consumi alla fine dell’anno.

Il dollaro necessita di una spinta, che dovrebbe essere impressa dai dati in pubblicazione nella giornata di oggi, grazie ai quali i mercati potrebbero scrollarsi di dosso il pessimismo che pesa sulla valuta degli Stati Uniti e sul Dow Jones.

I toni da colomba impiegati dai membri de Fomc devono certamente essere presi in considerazione. Tuttavia, qualora i dati sulla fiducia e sulle vendite al dettaglio dovessero continuare a impressionare, anche le colombe del Fomc troverebbero difficile rimandare una manovra restrittiva nella prima metà dell’anno. A ogni modo, siamo tutti fin troppo consapevoli di come la crescita dell’economia globale possa essere alla mercé di Trump e delle sue tariffe commerciali punitive. La crescita della Cina non riguarda, infatti, soltanto le economie dell’Asia, ma anche quella degli Stati Uniti, così come la stabilità dei mercati finanziari.

Trump svelerà il suo programma di stimolo nelle prossime settimane? Sarebbe un bel cambiamento se il neopresidente degli Stati Uniti mutasse idea circa la sua promessa di ricostruire l’America. Molto probabilmente, i sospetti di un coinvolgimento della Russia nelle elezioni presidenziali di novembre adombrano questioni fondamentali che devono essere affrontate.

Tuttavia, per il momento, l’attenzione è tutta concentrata sulle vendite al dettaglio e l’apprezzamento del dollaro dovrebbe concedere un po’ di sollievo a quanti puntano sul rialzo della valuta degli Stati Uniti che, usciti dal mercato nella giornata di mercoledì, ancora non trovano alcun motivo per tornarvi.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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