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Ecco che arriva la decisione della Corte Suprema del Regno Unito: quale sarà l’andamento della sterlina?

Da
Bob Mason
Aggiornato: Jan 24, 2017, 14:50 GMT+00:00

Dopo una giornata relativamente tranquilla dal punto di vista dei dati macroeconomici, oggi vi sarà certamente un po' più di azione. All'avvio della

Ecco che arriva la decisione della Corte Suprema del Regno Unito: quale sarà l’andamento della sterlina?

Dopo una giornata relativamente tranquilla dal punto di vista dei dati macroeconomici, oggi vi sarà certamente un po’ più di azione. All’avvio della sessione europea, verranno, infatti, pubblicati gli indici preliminari dei direttori degli acquisti dei settori manifatturiero e dei servizi per il mese di gennaio di Germania, Francia ed Eurozona. Nel corso della giornata verranno, poi, diffusi rilevanti dati sugli Stati Uniti: l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero di gennaio e quello delle vendite di abitazioni esistenti di dicembre.

Questi dati forniranno ai mercati parte della tanto agognata distrazione dalle congetture sul discorso di insediamento di Trump.

Se speravano che oggi il rischio geopolitico si sarebbe ridotto, i mercati verranno delusi. Alle 9:30 GMT di questa mattina, infatti, la Corte Suprema del Regno Unito si pronuncerà sulla Brexit.

La primo ministro Theresa May è già riuscita a sminuire l’importanza della decisione della Corte Suprema. Il governo britannico ha, infatti, già chiarito i propri obiettivi nella prossima settimana. Il fattore più influente sull’andamento della sterlina è stato l’annuncio che il parlamento voterà sui termini del recesso della Gran Bretagna dall’UE dopo i negoziati sull’art. 50 del TUE.

La decisione della Corte Suprema dovrebbe far considerare la possibilità di una Brexit più moderata. Al momento, la sterlina sta, invece, scontando le conseguenze di un recesso intransigente, con l’uscita della Gran Bretagna dal mercato unico europeo.

A giudicare dalle decisione di May di coinvolgere il parlamento nella procedura di recesso, si ritene che la decisione della Corte Suprema sarà contraria al governo. Un simile esito dovrebbe sostenere la sterlina. L’incertezza permane sul linguaggio della Corte Suprema e non si può trascurare l’influenza esercitata dai governi di Scozia e Galles.

May ha già tenuto un dibattito sulla Brexit in parlamento a dicembre. Pertanto, è improbabile che i mercati inizino a considerare la possibilità di un voto parlamentare contrario all’applicazione dell’art. 50 del TUE, che limiterebbe il rialzo della sterlina innescato dalla decisione della Corte Suprema. Sarà, invece, molto più determinante l’influenza che il parlamento potrà esercitare sui negoziati del governo.

A mio parere, il voto del parlamento al termine dei negoziati non sarà altro che un’operazione formale, in particolare qualora dovesse intervenire con il governo privo del tempo necessario a riprendere i negoziati. Il processo innescato dall’art. 50 del TUE è, infatti, irreversibile. L’influenza esercitata da Westminster è, quindi, più rilevante del voto al termine delle trattative.

In attesa della decisione della Corte Suprema, la sterlina è riuscita a recuperare dai minimi intragiornalieri e attualmente si attesta a 1,2506$, in ribasso di appena lo 0,26% contro il dollaro. Considerata l’assenza di dati macroeconomici rilevanti sul Regno Unito, ipotizzando che la pronuncia della Corte Suprema sia contraria al governo, la sterlina potrebbe iniziare a risalire verso gli 1,27$.

La fine di marzo è sempre più vicina e il governo britannico sta facendo del proprio meglio per fornire ai mercati la maggiore chiarezza possibile, riuscendo a limitare la volatilità della sterlina. Tuttavia, è probabile che, nei prossimi mesi, la volatilità aumenterà, in particolare se l’UE continuerà a rafforzare la propria posizione negoziale.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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