Durante la sessione di oggi, l'attenzione torna a concentrarsi sugli Stati Uniti. Pare, infatti, una giornata molto impegnativa per Trump, che sta
Durante la sessione di oggi, l’attenzione torna a concentrarsi sugli Stati Uniti. Pare, infatti, una giornata molto impegnativa per Trump, che sta firmando una raffica di ordini esecutivi.
Ci si chiede ora che farà Trump nei primi cento giorni della sua amministrazione e in quale condizione i mercati si troveranno alla fine di marzo.
La normale dinamica politica degli Stati Uniti è nuovamente in atto, con lo smantellamento dell’Obamacare e l’avvicendamento degli ambasciatori degli Stati Uniti. Il Partito Repubblicano intende, infatti, fondare un nuovo ordine mondiale.
All’avvio, l’amministrazione Trump non pare molto diversa dalla campagna elettorale: è sempre la stessa retorica. Ci si chiede quali saranno le prime promesse a venire attuate e se altre rimarranno, invece, tali.
Molti avevano considerato il muro al confine tra Stati Uniti e Messico soltanto propaganda.L’amministrazione Trump ha parzialmente chiarito i propri obiettivi ai mercati, ma questa maggiore trasparenza non è servita ad alleggerire la pressione che il dollaro a sta subendo. Nella giornata di oggi, Trump sarà impegnato a discutere questioni di sicurezza nazionale e ad avviare la svolta protezionista che ha promesso in campagna elettorale.
I mercati rispondo a tono alle decisioni della Casa Bianca, ma è ormai evidente una tendenza. L’attenzione sulle misure dell’amministrazione Trump preme notevolmente sul dollaro, nonostante il rialzo sperimentato dai mercati alla fine dell’anno, dopo la vittoria del candidato repubblicano. La pletora di tweet e di dichiarazioni di Trump nel loro stile aggressivo aggiunge pressione al ribasso.
Nella giornata di oggi, l’assenza di dati macroeconomici rilevanti sugli Stati Uniti lascerebbe, come al solito, il dollaro vulnerabile alla roboante retorica di Trump. Tuttavia, se il presidente degli Stati Uniti riuscisse a evitare toni simili, il dollaro potrebbe trovare supporto durante la sessione statunitense. Se Trump si tranquillizzasse e l’attenzione dei mercati tornasse a rivolgersi al primo innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed nel 2017, il dollaro potrebbe muoversi in rialzo.
Gli indicatori economici continuano a rafforzare l’ipotesi di tre manovre restrittive nel corso dell’anno. Nelle prime settimane del 2017, il sentimento nei confronti dell’economia mondiale va migliorando, il che contrasta nettamente con la volatilità osservata all’inizio del 2016. Ora, si crede che l’economia globale possa sopravvivere in un contesto internazionale che vede la svolta isolazionista degli Stati Uniti e la Cina in cerca di opportunità per assumere un peso maggiore nelle relazioni internazionali. Trump pare volere abdicare al ruolo egemonico esercitato dagli Stati Uniti, sebbene una simile decisione, con gli Stati Uniti non più leader nel commercio internazionale, potrebbe pesare sulla domanda di dollari come bene rifugio.
Un declino della domanda di dollari renderebbe Trump certamente soddisfatto, ma è improbabile che sia tutto così semplice. Proteggere i confini degli Stati Uniti non è esattamente come chiuderli. Il commercio dovrebbe continuare, ma con il forte desiderio di Trump di ottener una significativa riduzione del disavanzo commerciale.
Forse, sarebbe stato meglio assegnare la priorità alle misure di stimolo. I dettagli su come Trump intenda rendere gli Stati Uniti nuovamente grandi continuano a mancare e tale incertezza contribuisce al deprezzamento del dollaro. Qualora i mercati dovessero anticipare un annuncio sulla politica economica dalla Casa Bianca, il dollaro potrebbe muoversi in rialzo. L’opinione generale è che le misure di stimolo porterebbero la Fed a maggiore aggressività per quanto concerne il sentiero dei tassi di interesse. Tuttavia, sebbene il diavolo si nasconda nei dettagli, un piano di rilancio dell’economia necessita di molto di più della costruzione di un muro.
Al momento della redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot si attesta a quota 100,09, in ribasso dello 0,18%. Il modo in cui la valuta degli Stati Uniti chiuderà la giornata dipende dall’uso che Trump farà di Twitter. Dati rilevanti sugli Stati Uniti verranno, infatti, pubblicati soltanto nelle giornate di giovedì e venerdì, quando verrà diffusa la prima stima del Pil degli Stati Uniti nel quarto trimestre.
Durante la sessione degli Stati Uniti, se si manifestasse della propensione al rischio, il dollaro potrebbe sperimentare un rimbalzo. Alla redazione di questo articolo, l’oro perde lo 0,73% e le borse degli Stati Uniti trovano supporto grazie agli ultimi dati sugli utili societari. Il Dow Jones ha chiuso la sessione di martedì avvicinandosi alla tanto attesa quota 20000 e oggi potrebbe registrare una giornata storica.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.