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Dogecoin, Coinbase e DeFi. Settore criptovalute in fermento

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jul 13, 2020, 06:50 UTC

Dogecoin, Coinbase e DeFi, il settore delle criptovalute è in fermento anche se il prezzo del bitcoin non lo fa sembrare.

dogecoin

Mentre il prezzo del bitcoin resta “stabile” intorno ai 9.200 dollari USA, nelle retrovie il mondo delle criptovalute si anima con fatti ed eventi da un lato interessanti e dall’altro sorprendenti. Dogecoin è entrato nel dibattito quotidiano dei TikToker tanto da guadagnarsi addirittura una menzione su Bloomberg, e la DeFi continua a macinare interesse crescente con un vero boom nelle ultime settimane. E che dire dell’ipotesi che Coinbase possa quotarsi in Borsa al Nasdaq o alla Borsa di New York addirittura?

Il settore delle criptovalue è quindi in fermento e conoscere cosa lo anima e quali sono i temi più “scottanti” da seguire, sarà utile all’investitore prima di fare le sue scelte di trading.

Momento Dogecoin

La criptovaluta dogecoin non ha alcuna prospettiva, non intende cambiare il mondo o funzionare come mezzo di pagamento di beni e servizi, DOGE è semplicemente una “meme coin”: una criptomoneta passa tempo.

Ma se si unisce proprio questa sua caratteristica al potere dei social network, ecco che possono svilupparsi opportunità insolite di trading con le criptovalute.

Da una semplice sfida basata su video di pochi secondi, creati su TikTok allo scopo di incentivare l’acquisto di dogecoin, ne è derivato un aumento del prezzo di DOGE impressionante per le caratteristiche della criptovaluta.

Da 0,0023 USD a 0,0046 USD in tre giorni (6-9 luglio 2020), un raddoppio netto che la dice lunga sulla capacità anche di una meme coin di poter far parte dell’attività di trading di un trader impegnato nel settore dei crypto asset.

Coinbase IPO

Ebbene Coinbase sarebbe sulla giusta rotta per avviare una offerta pubblica iniziale (IPO). Il condizionale e la cautela sono d’obbligo, ma se davvero Coinbase dovesse decidere di quotarsi in Borsa si tratterebbe sicuramente di un bel momento per l’industria cripto: il primo crypto exchange a quotarsi.

La notizia l’ha riportata Reuters che afferma di aver ricevuto l’informazione da persone informate sui fatti.

Ed i fatti sono questi. Coinbase sarebbe in contatto con lo US Securities and Exchange Commisison (SEC) per preparare il terreno a una sua “benedizione” della iniziativa.

Al contempo Coinbase Inc. avrebbe avviato una serie di colloqui perlustrativi con società d’investimento e banche, oltre che con studi legali per preparare tutto quanto è necessario per avanzare una richiesta formale di quotazione in Borsa.

Secondo le fonti di Reuters, la IPO potrebbe verificarsi tra fine anno e prima metà del 2021 ma non c’è nulla di certo: Coinbase non ha confermato.

La DeFi cresce, cresce

Chi potrà fermare la finanza decentralizzata? Nonostante il suo stato infantile, la DeFi può già contare su 2,3 miliardi di dollari in asset vincolati.

Compound è il protocollo più utilizzato dai pionieri del settore per chiedere prestiti o vincolare somme su cui maturare interessi.

Per comprendere il balzo impressionante, basterà sapere che nel 2018 la nicchia totalizzava 190 milioni di asset digitali vincolati, nel mese di luglio del 2019 638 milioni di USD. Possiamo quindi definirlo un boom.

Compound dicevamo che è la piattaforma numero uno del momento con 650,5 milioni di USD, ed è seguita da Maker DAO con 593 milioni di USD “stoccati”. Più staccati Synthetix, Balancer e Aave.

Una nicchia da seguire, pur sapendo che essa è ad uno stato infantile sotto il profilo dello sviluppo tecnologico.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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