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I dati positivi sull’occupazione negli USA spingono la Fed verso futuri incrementi dei tassi

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Jan 7, 2017, 09:22 UTC

Nella giornata di venerdì il dollaro USA guadagna terreno contro un paniere delle principali valute estere; i trader hanno infatti reagito a un rapporto

I dati positivi sull’occupazione negli USA spingono la Fed verso futuri incrementi dei tassi

Nella giornata di venerdì il dollaro USA guadagna terreno contro un paniere delle principali valute estere; i trader hanno infatti reagito a un rapporto USA sull’occupazione nei settori non agricoli rivelatosi positivo. Nonostante il recupero, il biglietto verde si appresta comunque a chiudere in rosso per la seconda settimana consecutiva; a inizio settimana, infatti, il dollaro è affondato sotto la pressione generata dai dati economici Usa contrastanti e dalle forti vendite in Cina.

I future sull’indice del dollaro USA con scadenza a marzo guadagnano terreno reagendo positivamente al rapporto sull’occupazione USA che, in riferimento al mese di dicembre, registra un numero di nuovi posti di lavoro inferiore alle aspettative ma un miglioramento dei salari, quanto basta per convincere gli investitori del buono stato di salute dell’economia e dell’opportunità di aumentare i tassi di interesse nel corso dell’anno.

Stando ai dati diffusi dal Dipartimento del Lavoro, nel mese di dicembre l’economia USA ha creato 156.000 posti di lavoro, a fronte di 175.000 previsti dei trader. Il tasso di disoccupazione, come previsto, è salito dal 4,6% a 4,7%, mentre il salario medio orario è salito dello 0,4%, dopo il -0,1% del mese precedente e sopra il +0,3% previsto.

Si segnalano anche delle revisioni dei dati passati. Le letture del mese di ottobre e novembre, infatti, sono state riviste al rialzo di 19.000 unità rispetto ai dati precedenti. Per finire, secondo i dati governativi nel 2016 l’economia USA ha creato 2 milioni e 160.000 posti di lavoro, con un incremento annuo del salario medio orario del 2,9%.

Il balzo del salario medio orario è notevole perché ampiamente sopra l’obiettivo della Fed sull’inflazione, fissato il 2,0%; un motivo in più, forse, per aumentare i tassi di interesse tre volte nel corso del 2017.

Oro e altri metalli

Venerdì i future sull’oro con scadenza a febbraio si muovono in ribasso, spinti dalle prese di beneficio degli investitori che a inizio settimana hanno acquistato a copertura di rischi associati a un possibile rapporto sul lavoro ribassista. Ciononostante, il metallo prezioso è ancora nelle condizioni di chiudere la settimana in rialzo del 2,2% circa, sostenuto principalmente dal calo del dollaro e dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA.

Il rally del dollaro di venerdì ha tenuto sotto pressione il mercato dell’oro, denominato in dollari; non sappiamo se ciò preannunci un ritorno del trend ribassista, ma gli investitori hanno ritenuto che in questo momento la cosa giusta da fare fosse realizzare i profitti.

I future sul palladio con scadenza a marzo salgono ai massimi su cinque settimane; intanto gli investitori continuano a reagire ai dati economici USA di inizio settimana, stando ai quali le vendite di nuove auto e mezzi pesanti avrebbero raggiunto i massimi del 2016. Il palladio è una componente chiave nella produzione di marmitte catalitiche.

Mercati azionari USA

Nella giornata di venerdì, i tre principali indici azionari USA si muovono in rialzo. Gli indici spot dello Standard & Poor 500 e del Nasdaq Composite salgono ai massimi storici, ma sale anche il Dow Jones Industrial Average, a un soffio dalla soglia storica dei 20.000.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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